Via col vento, i dolci leggeri e gustosi mangiati anche da chi è a dieta

I via col vento sono dei dolci particolarissimi, leggeri ma golosi, che possono essere glassati con diversi tipi di creme. Vediamo chi l'ha inventati e come si fanno.

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Pur essendo nati in Italia quasi quarant’anni fa, i via col vento sono poco conosciuti dalla popolazione, o meglio sono noti soprattutto in una zona del Belpaese. Sono dolci paradisiaci che non hanno nulla a che fare con l’omonimo film di Victor Fleming del 1939. Creati con ingredienti semplici e di facile reperibilità, possiamo dire che somigliano a delle ciambelline. È troppo riduttivo, però, definirle così. Scopriamo la storia di questi dolcetti, chi è il creatore e come si possono replicare a casa.

Via col vento: la storia dei dolci che si sciolgono

Mentre le sfogliatelle e i babà napoletani sono famosi in ogni angolo del globo, anche perché hanno una storia molto più ‘antica’, i via col vento sono ancora poco conosciuti. Parliamo di un dolce nato nel capoluogo campano nel 1989, dalla creatività del maestro Pasquale Colmayer, titolare dell’omonima pasticceria situata in pieno centro storico, tra via Arenaccia e Piazza Carlo III. Nella forma simili a ciambelline o taralli, queste prelibatezze hanno un cuore morbido e una glassa che varia in base ai propri gusti.

Il maestro pasticcere li ha creati pensando a un dolce che potesse essere leggero ma allo stesso tempo goloso, ideale anche per le persone che stanno perennemente a dieta ma non vogliono rinunciare al gusto. Così sono nati i via col vento, una sorta di ciambelle di pasta bignè ricoperte di granella di zucchero e zucchero a velo. Questi taralli hanno un peso irrisorio e un gusto unico, qualità che vengono perfettamente riassunte dal nome che portano: si mangiano così velocemente da andare "via con il vento".

Le ciambelline nate nel 1989 erano semplicissime, ricoperte solo con granella di zucchero e zucchero a velo. Poi, per accontentare i più golosi, sono arrivate altre varianti: creme al cioccolato, cioccolato bianco e chantilly, alla nocciola, al pistacchio e perfino le marmellate, albicocca in primis. Anche se l’ideatore resta Colmayer, che tra l’altro ha registrato il marchio e ha la sua ricetta segreta ben custodita, tanti altri pasticceri napoletani hanno replicato i dolcetti. Oggi si trovano in vendita in quasi tutta la Campania, ma al di fuori della regione restano ancora poco noti.

Come si fanno i via col vento

La preparazione dei via col vento, anche se ribadiamo che la ricetta di Colmayer è segreta, è molto facile. Gli ingredienti, che tutti abbiamo in casa, sono altrettanto semplici: acqua, farina, burro, uova, granella di zucchero e zucchero a velo. Dopo aver sciolto il burro in una pentola con l’acqua, bisogna aggiungere la farina e mescolare fino a quando il composto non si stacca dalle pareti. Infine, si uniscono le uova continuando a mescolare e la pasta choux è pronta.

L’impasto va inserito in una sacca da pasticcere con la bocca a forma di stella e si procede alla creazione dei taralli, direttamente su una leccarda rivestita con carta forno. Poi, prima di infornare a 200°C per 15 minuti in modalità ventilata e altri 9/10 minuti a 190°C, si cospargono di granella di zucchero. Terminata la cottura, consigliamo di lasciare i via col vento in forno qualche minuto, così da evitare che si sgonfino. Prima di servire spolverate con zucchero a velo.

Tralasciando il gusto e la leggerezza, il segreto più grande di questi dolcetti è la freschezza. Bisogna mangiarli appena sfornati, al massimo entro un’ora e mezza. In caso contrario, a detta degli esperti, il sapore è diverso. Sia chiaro: questo non significa che non siano buoni, lo sono comunque ma non come se fossero fatti da poco.

Come si conservano i via col vento

I via col vento sono dolci leggeri e buonissimi, ma queste qualità dipendono anche dalla conservazione. Come già sottolineato, vanno mangiati freschi, freschissimi, a distanza di massimo due ore dall’uscita dal forno. Se li avete preparati in abbondanza, potete conservarli in frigorifero per massimo due giorni, oppure congelarli. Forse è inutile ribadirlo ancora, ma repetita iuvant: il sapore sarà molto, molto diverso. Ovviamente, questo succede quando i via col vento sono già cotti.

Se volete preparare la pasta choux in anticipo, potete tranquillamente conservarla in frigorifero e tirarla fuori quando serve. Ricordate, però, che l’impasto, anche se crudo, si mantiene in frigo per massimo 24 ore e non si può congelare.

Via col vento dolci: calorie

Visto che i via col vento di Pasquale Colmayer sono diventati famosi anche perché creati per le persone che stanno perennemente a dieta ma non vogliono rinunciare ai dolci, una domanda sorge spontanea: quante calorie hanno? Ovviamente, bisogna prendere in considerazione sia l’impasto che la glassa in crema. Per quanto riguarda la pasta choux parliamo di un composto ipercalorico, con una percentuale lipidica molto elevata e con una buona dose di colesterolo. 100 grammi di bignè crudo, quindi non ancora cotto e disidratato, contengono:

  • calorie: 221 Kcal;
  • carboidrati: 15.60 g;
  • proteine: 6.80 g;
  • grassi: 15.00 g (di cui saturi 9.20g, monoinsaturi 4.60g e polinsaturi 1.10 g);
  • colesterolo: 167.50 mg;
  • fibre: 2.40 g.

Ai valori nutrizionali della pasta choux bisogna aggiungere quelli della glassa, quasi sempre a base di creme pasticcere o spalmabili. Di conseguenza, i via col vento, pur essendo nati come un peccato di gola adatto anche per le persone che seguono una dieta, sono tutt’altro che leggeri. Sicuramente lo sono per quel che riguarda il peso e la consistenza, ma niente in più.

Se siete alla ricerca di un dolcetto poco calorico ma comunque gustoso vi consigliamo di provare i fagottini alle mele, la torta light di avena, noci e cioccolato oppure la torta con uvetta senza zucchero. Ovviamente, non esagerate con la quantità, altrimenti l’ago della bilancia salirà inesorabilmente e gli sforzi che avete fatto fino a oggi risulteranno vani.

Quanto costano i via col vento

I via col vento, a prescindere dalla pasticceria dove scegliete di acquistarli, hanno un costo che va dai 13 ai 25 euro al chilo, una cifra in linea con gli altri biscotti da forno. Se scegliete di comprarli nella pasticceria dell’inventore Pasquale Colmayer vi consigliamo di prenotarli, specialmente di domenica, altrimenti rischiate di rimanere a bocca asciutta. Inoltre, mettete in conto di dover fare una fila piuttosto lunga: in alcune occasioni l’attesa per gustare il dolcetto paradisiaco è di due ore.

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