Quanto costano in più i cibi LIGHT e BIO rispetto ai normali

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Nei consumatori sta crescendo sempre di più la consapevolezza nei confronti di ciò che si compra. Specialmente negli ultimi tempi alcuni dei criteri di valutazione più importanti negli acquisti che si mettono a tavola riguardano i cibi LIGHT e quelli BIO. Questa maggiore attenzione alla dieta ha tuttavia un costo e gli alimenti a basso contenuto calorico, integrali, arricchiti di fibre o privi di lattosio e olio di palma presentano un prezzo maggiore rispetto ai loro corrispettivi classici.

La discrepanza è stata sottolineata da un’indagine dell’Onf, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che ha analizzato i prezzi dei prodotti con caratteristiche light e biologiche comparandoli a quelli degli alimenti normali. Considerando alimenti di largo consumo venduti nei punti vendita della grande distribuzione, l’indagine dell’Onf ha sottolineato come le differenze dei costi possano arrivare fino all’82% in più.

Per quanto riguarda i prodotti LIGHT tra i più cari ci sono i wurstel, le patatine imbustate e i biscotti, che possono costare dal 23 al 53% in più. I cibi più costosi senza lattosio invece sono le brioche, seguite dal latte e dallo yogurt che costano dal 32 al 59% in più. Infine i prodotti BIO come la polpa di pomodoro, la farina e gli spaghetti possono avere un prezzo fino al 116% maggiore, anche se il primato lo hanno quelli senza lievito: biscotti e brioche con questa caratteristica sono infatti più cari del 135% e del 141%.

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