Pastiera napoletana, il dolce pasquale tra storia e leggenda
Il mito racconta che fu creata da una sirena, in realtà fu inventata dalle suore. Scopri com'è nata la pastiera, la ricetta originale e le varianti.
Che Pasqua sarebbe senza la pastiera napoletana? In questi giorni le cucine sono in fermento e su web e social si rincorrono consigli e trucchi per preparare a regola d’arte una delle più rinomate specialità della Pasqua partenopea, in versione originale o rivisitata. Come tutte le ricette della tradizione, infatti, anche la pastiera è un dolce dalle tante reinterpretazioni.
Scopriamo di più su come è nata questa torta, sulla ricetta classica e sulle varianti più gustose.
La storia della pastiera, tra sirene e suore
Cosa c’entrano le sirene con la pastiera? È semplice: la leggenda vuole che questo dolce dall’inconfondibile aroma di fiori d’arancio sia una creazione della sirena Partenope, che anticamente dimorava nel Golfo di Napoli. Gli abitanti della zona la ringraziavano per il suo canto melodioso con 7 doni: la farina, simbolo di ricchezza, la ricotta, simbolo di abbondanza, le uova, che rappresentano la fertilità, il grano cotto nel latte, unione tra regno animale e regno vegetale, i fiori d’arancio, che racchiudono i profumi della terra campana, le spezie, regalo di tutti i popoli, e lo zucchero, omaggio alla dolcezza del suo canto. La sirena Partenope, mescolando questi ingredienti, diede vita alla pastiera napoletana. O, almeno, questo è quello che dice il mito.
La storia, invece, racconta un’altra verità. La pastiera è nata molto più tardi, nel XVI secolo, in un convento, probabilmente quello di San Gregorio Armeno a Napoli. Lì una suora ebbe l’idea di creare un dolce che unisse grano, uova e ricotta, simboli della Resurrezione, con le spezie provenienti dall’Oriente e i fiori d’arancio del giardino del convento. Fu così che il mondo poté assaporare la sua prima pastiera napoletana.
Pastiera napoletana: la ricetta originale
Nella ricetta tradizionale della pastiera, questo dolce è una torta di pasta frolla farcita con un ripieno a base di grano, latte, burro, ricotta, zucchero, uova, scorze d’arancia e di limone, aromatizzata con vaniglia, cannella e fiori d’arancio e decorata con strisce di frolla.
I puristi della pastiera napoletana raccomandano di utilizzare grano crudo e cuocerlo nel latte dopo un ammollo di diversi giorni. L’alternativa, più rapida e per questo molto diffusa, prevede l’uso di grano precotto, più veloce da cucinare.
L’altro aspetto che divide i fan della pastiera è: grano in chicchi o grano frullato? Nella ricetta originale si utilizza in chicchi, ma in molti preferiscono la versione frullata, che rende il ripieno ancora più cremoso.
Al cacao, al bicchiere, salata: tutte le varianti della pastiera
Accanto alle varianti che personalizzano la pastiera senza stravolgerla, non mancano le rivisitazioni più fantasiose.
Una delle versioni più amate è la pastiera al cioccolato, con ripieno classico e base di pasta frolla al cacao.
Esistono poi ricette alternative che sostituiscono il grano con altri cereali, come la pastiera di riso e quella di farro.
La pastiera al bicchiere trasforma questo dolce al piatto in un dessert al cucchiaio dall’aspetto simile a un tiramisù.
Un’altra contaminazione da provare è la cheesecake pastiera, che unisce la base di biscotti tipica della cheesecake alla farcitura di grano, ricotta e frutta candita della pastiera.
I celiaci possono preparare una pastiera senza glutine, con una frolla di farina di riso e fecola di patate e un ripieno a base di riso, che a differenza del grano è gluten free.
Per chi, invece, vuole concedersi festeggiamenti golosi ma senza esagerare, c’è la pastiera napoletana light, che ritocca un po’ dosi e ingredienti per tagliare le calorie senza tagliare il gusto.
Accanto alle rivisitazioni dolci, c’è anche la pastiera napoletana salata, con un ripieno a base di grano, ricotta, uova, salame, pecorino e provolone. O, tra le alternative salate, la pastiera di pasta, un guscio di brisée farcito con spaghetti o bucatini, uova, salumi e formaggi. Così, questo dolce della tradizione diventa una torta rustica perfetta non solo per il pranzo di Pasqua, ma anche per il picnic di Pasquetta!