Pan dei morti, il dolce milanese mangiato a Ognissanti
Da pane simbolo della carità a corrispondente italiano del dolcetto di Halloween. La storia del pan dei morti, ricetta tradizionale del Nord Italia che trova anche un suo lontano cugino in Messico, il Pan de los muertos.
Non è vero che Halloween è "solo" una festa commerciale importata dai Paesi anglosassoni. Il periodo dal 31 ottobre al 1° novembre è legato a diverse tradizioni e usanze italiane di matrice contadina e altre che si perdono nel tempo, come la storia del Pan dei morti.
In occasione di Ognissanti c’è tutto un filone dolciario che tradizionalmente veniva preparato in casa con ingredienti di facile reperibilità. Spostandoci qua e là di regione in città, accanto a zucche illuminate come lanterne, troviamo diversi dolci a tema. In Umbria si è soliti consumare le fave dette anche ossa dei morti, in Sicilia il rame di Napoli, in Puglia la colva (o grano dei morti), nel capoluogo campano il torrone, in Toscana il pan coi santi molto simile a quello che in Lombardia, chiamano, appunto, il Pan dei morti che di pane, in realtà, non ha nulla.
Pan dei morti: un dolce povero dal sapore antico ma sempre buono
Biscotti sbriciolati, farina, uova e frutta secca: sono questi gli ingredienti alla base dei dolci secchi nati sotto la Madonnina, profumati con cannella, che affollano le vetrine delle pasticcerie al Nord. Una ricetta povera e di recupero preparata con quello che si aveva già in casa e che deve il suo nome alla pratica di distribuirlo durante i funerali come pane simbolo di carità. Si racconta che il Pan dei morti fosse presente sulle tavole già dal 1400, ma c’è addirittura chi colloca un suo antenato in Grecia dove veniva offerto a Demetra in cambio di un buon raccolto. Tuttavia, la storia del dolce lombardo è da ricondurre alle credenze popolari che si rintracciano in moltissime culture. Addirittura in Messico esiste il Pan de los muertos. Si tratta di un tipico pane preparato con anticipo rispetto alla data del 1° novembre, una pagnotta aromatizzata con anice e acqua di fiori d’arancio mentre la sua superficie viene incisa con una croce.
Nell’impasto del nostrano Pan dei morti si possono aggiungere a piacere mandorle e fichi secchi, pinoli, uvetta e rum, per chi volesse anche una spolverata di cacao amaro, elementi che caratterizzano questo tozzetto dalla forma ovale e lievemente schiacciata, ricoperto in ultimo da zucchero a velo. Con ingredienti semplici e autunnali che ricordano un po’ i gingerbread nordici delle feste invernali, il Pan dei morti è anche diffuso in altre zone del Nord Italia, portato in tavola per onorare i defunti con l’auspicio che, almeno le anime, possano tornare nelle proprie case.