Mangi male? Attenzione ai seri problemi che potresti avere

Che mangiare bene sia sinonimo di salute è ormai chiaro a tutti

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Che mangiare bene sia sinonimo di salute è ormai chiaro a tutti.

Ma che mangiare male, ovvero non correttamente, possa anche rappresentare un pericolo di vita forse è meno noto o, meglio, sottovalutato.

Il consumo di cibi poco salutari, infatti, è la strada che potrebbe porre a repentaglio in maniera importante il proprio regime di salute.

Come sempre le troppe bevande gassate e zuccherate, come l’eccessivo consumo di carne rossa può provare importanti problemi. Preferiamogli invece, o quanto meno alterniamo più frequentemente, frutta, verdura e cereali.

Gli anglosassoni, del resto non sono certo coloro da imitare come alimentazione, li chiamano Junk Food, cibo spazzatura, e sono ben consapevoli che una errata scelta nutrizionale può provocare dei seri rischi.

A dire il vero spesso al Junk Food, e a ben ragione, viene associato anche il fumo. Fumo ed errata alimentazione sono tra i principali protagonisti dei seri problemi medici tra i giovani dai 25 ai 35 anni.

Una cattiva alimentazione aumenta, specie se appunto abbinata al fumo, il rischio di affrontare una malattia cardiaca e aumenta anche il pericolo di ictus. Il diabete può anche arrivare a livelli estremamente seri e mettere a repentaglio il benessere.

Del resto l’OMS ricorda che oltre a una buona alimentazione, fondamentale come primo passo, occorre associare una vita meno sedentaria unita al controllo del proprio peso.

In America è stato effettuato uno studio la cui durata di ben 23 anni ed il coinvolgimento di 188 paesi del mondo hanno permesso di stilare una classifica delle ragioni dei principali decessi.

Al primo posto è proprio la dieta scorretta che ha causato, nella sua forma diretta ed indiretta, ben 11 milioni di decessi.

Seguono pressione alta sistolica con 10.4 milioni di morti, fumo con 6.1 milioni di morti, smog 5.5 mln di decessi, alto indice di massa corporea-Bmi, 4.4 mln e malnutrizione materna e infantile 1.7 mln.

In generale, gli autori del rapporto hanno osservato che complessivamente i fattori di rischio per morte prematura sono passati nel periodo considerato da 67 a 79, nonostante la riduzione registrata in alcune singole nazioni. Il podio delle principali cause di morte prematura cambia ovviamente in base all’area geografica esaminata.

Un caso a parte è rappresentato ad esempio dall’Africa sub-sahariana, dove sul conto dei decessi pesa un insieme di fattori che include malnutrizione materna e infantile, rapporti sessuali a rischio, acqua contaminata, problemi igienici.

Per quanto riguarda le donne, in quasi tutti i Paesi di America, Nord Africa e Medio Oriente, e in molte altre nazioni ad alto reddito, il primo fattore di rischio è il Bmi elevato, mentre la pressione alta guida la classifica nella maggior parte dell’Europa Centrale e dell’Est, e nel Sud e Sudest asiatico.

Per gli uomini, invece, sono la pressione alta e il fumo la prima causa di morte prematura in quasi tutti i Paesi ad alto reddito, in Nord Africa, Medio Oriente, Europa e Asia.

Infine, sull’asse Kenya-Sudafrica i rapporti sessuali a rischio sono i primi nella lista sia per la popolazione femminile che per la maschile.  Fattori comportamentali, ambientali, occupazionali e rischi metabolici possono spiegare la metà della mortalità globale, offrendo dunque ampi margini di prevenzione, osservano gli studiosi.

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