C’è chi lo ama e chi non lo sopporta e, in quest’ultimo caso, è assai difficile che cambi idea. Chi lo apprezza, invece, si rende conto di come l’aglio, alimento tipico della cucina mediterranea e italiana riesca a dare una marcia in più a tante pietanze. Cosa che, invece, non avviene in caso di aglio bruciato. Già, perché questa pianta medicinale, ritenuta da sempre indispensabile in quanto contraddistinta da numerose proprietà salutari, non è così semplice da usare.
Tra le proprietà attribuite a questa pianta bulbosa della famiglia Amaryllidaceae (proveniente dall’Asia centrale e coltivabile nelle zone temperate, in collina ma anche nelle aree riparate di montagne) c’è quella di regalare alla pelle un aspetto sano, di ridurre il livello di glicemia nel sangue e di rafforzare il sistema immunitario.
L’aglio, infatti, custodisce influenti sostanze chimiche che restano isolate fin quando non viene schiacciato o tagliato: nel momento in cui entrano in contatto tra loro si diffonde l’allicina, la molecola che rende a questo antibiotico naturale il caratteristico gusto e aroma, a patto però che non si tratti di aglio bruciato.
Ideale sia nelle marinature che nei soffritti, l’aglio (che è sempre bene usare fresco) profuma tanti piatti succulenti e si sposa bene con il pesce, la carne, le verdure. Proprio parlando di soffritto, è bene sapere che preparare al meglio questo battuto (base per vari sughi di terra o di mare) non è così ovvio: all’interno di una testa d’aglio, infatti, c’è un universo di aromi e sapori che occorre saper armonizzare con il resto degli ingredienti. Vediamo insieme, allora, come evitare di bruciare l’aglio e come utilizzarlo al meglio in cucina!