Tutti i tipi di spumanti e la loro classificazione

Gli spumanti vengono classificati in base alla tipologia e al grado zuccherino: scopri quali sono le differenze tra brut e dry e gli altri tipi.

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Bru, dry, demi sec, Pas Dosé… Ma come ci si orienta nella complicata classificazione degli spumanti italiani? Con le sue vivaci bollicine lo spumante occupa un posto speciale nel mondo del vino. Che si tratti di brindare a un’occasione speciale, di godersi un aperitivo rilassante o di accompagnare un pasto, lo spumante è sempre un’ottima scelta. L’importante è sapersi muovere tra i diversi metodi di spumantizzazione, la quantità di zuccheri e le diverse denominazioni.

In questo articolo approfondiamo il ricco e variegato universo degli spumanti, con le diverse tecniche di produzione che ne definiscono il carattere. Scopriamo i metodi di spumantizzazione che conferiscono a questi vini le loro bollicine distintive. Ed esaminiamo le diverse denominazioni e classificazioni degli spumanti, che variano in base ai luoghi di produzione e alle normative europee. Che tu sia un appassionato di vini o semplicemente curioso di saperne di più su questi affascinanti vini frizzanti, questo articolo ti guiderà attraverso il mondo effervescente degli spumanti.

Metodi di Spumantizzazione

Nella classificazione degli spumanti entra in gioco il metodo di spumantizzazione, ovvero il processo di produzione di questi vini frizzanti caratterizzati dalla presenza di bollicine di anidride carbonica. I metodi più noti sono il Metodo Classico detto anche Metodo Champenoise e il Metodo Charmat noto anche con il nome del suo autore Metodo Martinotti. A questi due che sono i metodi di spumantizzazione utilizzati per i principali vini in commercio se ne aggiunge anche un terzo: il Metodo Tradizionale o Ancestrale, il metodo più antico che  necessita di un minimo intervento da parte umana.

Metodo classico o Champenois

Il metodo Classico noto anche come Champenoise, perché è il metodo ideato per produrre lo Champagne francese, prevede la seconda fermentazione del vino direttamente in bottiglia. Dopo la prima fermentazione e l’imbottigliamento, si aggiungono zuccheri e lieviti selezionati, o meglio si aggiunge il liqueur du tirage che serve ad attivare la seconda fermentazione, necessaria per la comparsa della spuma e del classico perlage. La seconda fermentazione avviene in bottiglia, dove il vino acquisisce pressione dall’anidride carbonica prodotta.

Dopo un periodo di riposo, le bottiglie subiscono il remuage, il tipico processo di rotazione delle bottiglie conservate in posizione obliqua o inclinata che aiuta a raccogliere i sedimenti nel collo della bottiglia. Questa fase può durare da 9 mesi a diversi anni conferisce complessità e profondità di sapore allo spumante. Infine, si procede con la sboccatura o dégorgement, dove il deposito viene rimosso e il vino rabboccato con il liqueur d’expédition.

Il metodo Martinotti o Charmat

L’altro metodo diffuso è quello ideato da Martinotti che lavorava all’Istituto di Enologia di Asti e poi utilizzato anche dal francese Charmat è utilizzato a partire da fine Ottocento per ridurre i costi di produzione. Con il metodo Martinotti o Charmat, infatti, la rifermentazione viene effettuata in autoclave, ovvero grandi recipienti in acciaio chiusi, anziché in bottiglia. Si tratta quindi di un metodo più veloce, economico e molto diffuso, basti pensare che è quello adottato per il 90% della produzione totale dei vini spumanti. Il Metodo Charmat è spesso utilizzato per spumanti che si vogliono mantenere freschi e fruttati, come il Prosecco.

La fermentazione in grandi recipienti permette di controllare meglio la temperatura e di preservare gli aromi primari dell’uva. Dopo la fermentazione, lo spumante viene filtrato e imbottigliato sotto pressione per mantenere le bollicine. La classificazione degli spumanti prodotti con il metodo Charmat varia in base al tempo dedicato alla rifermentazione. E quindi si hanno spumanti con spumanti Charmat di lunga permanenza, con una rifermentazione di 6-9 mesi, di breve permanenza, con tre mesi di rifermentazione e con nessuna permanenza sui lieviti.

I processi successivi sono gli stessi del metodo Classico, con l’aggiunta del liqueur de tirage, la maturazione su lieviti per gli spumanti secchi che invece saltano quelli dolci passando direttamente alla stabilizzazione che blocca l’attività dei lieviti e la filtrazione per togliere lieviti e impurità prima dell’imbottigliamento.

Il metodo Ancestrale o Tradizionale

Con il metodo ancestrale Tradizionale o Ancestrale: Questo è il metodo più antico e prevede un intervento umano limitato. La leggera pressatura delle uve innesca la fermentazione con i lieviti naturali presenti che avviene nei vasi vinari in acciaio a temperatura controllata. La fase cruciale avviene quando si abbassa la temperatura per bloccare la fermentazione, ma al tempo stesso mantenere zuccheri residui sufficienti per la ripresa della fermentazione dopo l’imbottigliamento, senza che si renda necessario aggiungere zuccheri o lieviti. Con questo metodo si salta l’operazione della sboccatura, quindi sul fondo delle bottiglie che rimangono chiuse con il semplice tappo di corona, si trovano residui.

Denominazione degli spumanti

Per effettuare la classificazione degli spumanti, secondo le regola stabilite dalla normativa italiana ed europea, è necessario controllare il residuo zuccherino contenuto nello spumante che varia in base alla quantità di zuccheri che sono stati aggiunti alla seconda fermentazione.

Quindi, si possono avere spumanti:

Dosaggio Zero o Pas Dosé quando il contenuto di zuccheri è inferiore a 3 grammi per litro perché evidentemente nel liqueur d’expédition non c’erano zuccheri.

Extra Brut quando il contenuto di zuccheri è compreso tra 3 e 6 grammi per litro.

Brut se il contenuto è racchiuso tra 6 e 12 grammi per litro.

Extra Dry quando la quantità di zucchero per litro oscilla tra 12 e 17 grammi.

Dry se lo zucchero per litro è compreso tra i 17 e i 32 grammi per litro.

Demi-Sec quando la quantità di zuccheri diventa importante tanto da essere racchiusa in un range che va da 32 e 50 grammi per litro.

Dolce se lo zucchero supera i 50 grammi per litro.

Per chi ama gli spumanti più dolci Ferrari Trento DOC Metodo Classico Demi-Sec è un ottimo spumante ottenuto dalla spumantizzazione con Metodo Champenoise di uve Chardonnay. Oltre due anni di affinamento in bottiglia assicurano un Demi-Sec amabile e dalla marcata rotondità.

Trento DOC Metodo Classico

Chi, al contrario, preferisce bere lo spumante per accompagnare i pasti, predilige un Extra Brut come Ca’ del Bosco Cuvée Prestige Edizione 45, Franciacorta Extra Brut docg, con 28 mesi di affinamento sui lieviti.

Ca’ del Bosco Franciacorta

La classificazione degli spumanti aiuta a comprendere il livello di dolcezza delle diverse varietà e denominazioni, permettendo di scegliere in base alle proprie preferenze di gusto.

Un’altra classificazione influisce sulla denominazione ed è quella che suddivide gli spumanti in diverse categorie:

  • VS (Vino Spumante): Il vino spumante generico.
  • VSQ (Vino Spumante di Qualità): Spumanti di qualità superiore.
  • VSQA (Vino Spumante di Qualità Aromatico): Prodotti con uve aromatiche, mosti o vini ottenuti dalle qualità Prosecco, senza aggiunta di sciroppo di dosaggio.
  • VSG (Vino Spumante Gassificato): Spumanti ottenuti aggiungendo anidride carbonica.

La denominazione degli spumanti varia anche in base alla regione o al Paese di produzione e alle specifiche normative che regolamentano la loro produzione. Alcune delle denominazioni più note sono:

Champagne

Prodotto esclusivamente nella regione della Champagne, in Francia, secondo il Metodo Classico. Il termine "Champagne" è strettamente protetto e può essere utilizzato solo per gli spumanti prodotti in questa regione.

Un esempio è Bollinger Special Cuvee, un brut ottenuto da pinot nero 60% chardonnay 25%, pinot meunier 15% più dell’ 85% di Grands e Premiers crus. Le sue bollicine finissime si accompagnano a una buona complessità aromatica di frutta matura, aromi speziati e sentori di mele. Da abbinare alle carni bianche del pesce, anche le preparazioni a crudo come il sushi, dei crostacei, come gamberi e aragosta alla griglia, del pollame.

Bollinger Bollinger S.Cuvee

Prosecco

Uno spumante italiano leggero e fruttato, principalmente prodotto nelle regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, secondo il Metodo Charmat. Il Prosecco è diventato sinonimo di uno spumante accessibile e versatile. Valdobbiadene Prosecco Superiore Senior Bortolomiol è uno Spumante Extra Dry color giallo paglierino lucente dall’aroma fresco e fruttato con note delicate di fiori di sambuco e mela gialla.

Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry

Cava

Uno spumante spagnolo prodotto principalmente in Catalogna. Come lo Champagne, il Cava è prodotto secondo il Metodo Classico, ma utilizzando varietà di uva tipiche della Spagna. Cava Conde de Valicourt è un Cuvee Brut Nature Gran Reserva 2019, senza zuccheri aggiunti dopo la sboccatura che si è classificato Medaglia di Bronzo "Vinos de España", con 87 punti nella Guida Peñín, e 9,12 su 10 nella guida Vinos de Catalunya.

CAVA CONDE DE VALICOURT

Franciacorta

Un prestigioso spumante italiano prodotto nella regione della Franciacorta, in Lombardia, secondo il Metodo Classico. È noto per la sua alta qualità e il sapore ricco e complesso.

Il Bellavista Franciacorta Dosaggio Zero Grande Cuvée Alma è realizzato con uve chardonnay in prevalenza e pinot nero. Confezionato nell’elegante astuccio, è perfetto per accompagnare i pasti, piatti importanti e raffinati impreziositi dal tartufo.

Bellavista Grande Cuvée Alma Non Dosato

Asti Spumante

Uno spumante dolce prodotto nella regione del Piemonte, in Italia, principalmente con uve Moscato. È noto per il suo gusto dolce e aromatico e viene spesso servito come vino da dessert.

Asti Spumante di Ceretto è interamente prodotto con uve Moscato Bianco dell’astigiano. Profuma di fiori e di pesche bianche e si sposa bene con la torta di nocciole e i dolci alla frutta.

CERETTO I VIGNAIOLI DI SANTO STEFANO ASTI

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