Carbonara: si può mangiare anche a dieta?

Una ricetta millenaria, ricca di spore e di calorie, che potrebbe entrare a far parte anche della propria dieta. Scopriamolo insieme!

La pasta alla carbonara è uno dei piatti più amati della cucina romana, insieme alla cacio e pepe e all’amatriciana. Spesso però si associa questa ricetta all'"eccessivamente calorico" e quindi la si evita all’interno di diete e regimi alimentari ipocalorici. Scopriamo in questo articolo del magazine di Buonissimo.it se è possibile inserire questa ricetta tradizionale all’interno della propria alimentazione controllata e quali strategie possono essere messe in campo per attutire l’in-take calorico.

Valori nutrizionali della pasta alla carbonara:

Nutriente Quantità per porzione (100g)
Calorie Circa 350-400 kcal
Proteine Circa 10-15 g
Grassi totali Circa 15-20 g
Grassi saturi Circa 5-8 g
Carboidrati Circa 40-50 g
Fibre Circa 2-4 g
Zuccheri Circa 2-4 g
Sodio Circa 400-600 mg

Come si può osservare da questa stima dei valori nutrizionali della pasta alla carbonara, si tratta di una ricetta decisamente non ipocalorica, che apporta il suo giusto quantitativo di calorie, sottoforma di carboidrati e grassi. Macronutrienti provenienti da ingredienti come le uova e la pasta. Di seguito vedremo 6 consigli per inserire la carbonara all’interno del proprio piano alimentare, senza aver un impatto troppo proibitivo sulle proprie abitudini alimentari:

  • Carbonara come piatto unico:

Per inserire la carbonara in un periodo di dieta è necessario pensare a questa ricetta, come un piatto unico. Ovvero dell’unico piatto che si mangerà una volta seduti a tavola. Anche dal punto di vista nutrizionale si può fare questa deduzione, essendo la ricetta ricca di carboidrati, lipidi e proteine, anche se povera in fibre. Si potrebbe accompagnare o precedere il piatto di pasta con un porzione di verdura fogliacea cruda o cotta, come lattuga, rucola, spinaci o bietole. L’apporto di fibre oltre a ridurre la fame e la capacità dello stomaco di contenere il cibo, aiuta anche a modulare l’assorbimento di carboidrati e lipidi a livello intestinale.

  • Quando mangiare la carbonara:

Sicuramente questa ricetta non va inclusa nelle fasi iniziali di una dieta oppure all’interno di regimi particolari, come la dieta chetogenica. La carbonara potrà essere inserita all’interno del proprio sgarro settimanale, nelle fasi meno stringenti della dieta e soprattutto a pranzo.

  • Pasta la dente:

Bisogna scolare gli spaghetti al dente per migliorarne la digeribilità e contenere il picco glicemico ematico. Per assicurarsi già in partenza una pasta a minor indice glicemico. Quando la pasta viene scolata al dente, gli amidi in essa contenuti sono meno disponibili all’assorbimento intestinale. Inoltre, l’azione degli enzimi deputati alla scissione degli amidi è ridotta nei formati di pasta lunga, come spaghetti o bucatini.

  • Come cuocere in guanciale:

Lo chef Fabio Campoli, in alcune interviste ha evidenziato il suo particolare metodo di cottura del guanciale. Questo insaccato viene cotto per stufatura con il vino bianco: in questo modo non solo diventerà più morbido prima di procedere alla rosolatura, ma si darà il giusto tempo di cottura al prodotto per rilasciare buona parte dei propri grassi, che si potranno facilmente scolare al termine della preparazione per ottenere una carbonara più light. 

  • Poco sale

Uno de fattori che provocano gonfiore e accumulo di liquidi dopo aver consumato un piatto di carbonara, può essere l’elevata quantità di sale. Gli ingredienti saporiti della carbonara, come guanciale e pecorino sono prodotti che ne contengono naturalmente tanto e anche una spezia come il pepe contribuisce all’esaltazione palatale di tutti i sapori. Per questo motivo, può essere consigliata la non aggiunta di sale extra all’interno della ricetta, al di fuori di quello presente naturalmente all’interno degli alimenti.

  • Masticare bene

È sempre una buona abitudine masticareassaporare la carbonara, così come ogni altro cibo, lentamente. Ne beneficeranno il peso, la digestione nonché una rinnovata attenzione nel cogliere tutti i sapori del piatto.

 

Visto che in molti sono arrivati già abbastanza irritati alla fine di questo articolo, per le seppur piccole modifiche apportate a questa ricetta tradizionale, non procederemo oltre fornendo soluzioni light e sostituzioni degli ingredienti, che andrebbero a snaturare il sapore e la ricchezza del piatto. In conclusione, è possibile mangiare la carbonara anche mentre si segue una dieta, ma è importante fare scelte intelligenti e controllare le porzioni per garantire che si adatti ai propri obiettivi nutrizionali. Con l’aiuto di un nutrizionista o di un dietologo, potrebbe essere più semplice inserire la pasta alla carbonara all’interno dei propri sgarri programmati.

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