Satsuma, nadorcott e kumquat: guida agli agrumi più strani del mondo
Dalla mano di Buddah al nadorcott passando per kumquat e satsumas: ecco la guida agli agrumi più strani del mondo.
Satsuma, nadorcott e kumquat: non sono parole casuali ma si tratta di alcuni degli agrumi più strani del mondo. Per parlare e conoscere gli agrumi più strani, bisogna sapere che tutti hanno origine dai tre frutti originari che sono: mandarino, cedro e pomelo. Quest’ultimo era già conosciuto dagli Antichi Romani come Pomo di Persia. Da queste tre varietà discendono tutte le altre specie di agrumi.
Non pensate che gli agrumi siano un’eccellenza solo italiana. Certo, il nostro Bel Paese vanta specie di agrumi uniche nel suo genere. Dal limone di Amalfi, tipico della Costiera Amalfitana, all’arancia rossa di Sicilia che cresce con quelle sfumature scarlatte grazie agli antociani, sostanze che si creano proprio grazie alla condizione climatica ai piedi dell’Etna, unica in tutto il mondo.
Per conoscere gli agrumi più strani, è necessario fare un viaggio del mondo per scoprire specie dai colori e dai sapori insoliti, ma soprattutto dalle forme assai curiose.
Che si tratti di specie conosciuti o agrumi più strani del mondo, tutti questi frutti sono ricchi di vitamina C. Questa caratteristica li rende preziosissimi a livello nutrizionale. La vitamina C, infatti, indispensabile per il nostro organismo, si occupa di tenere forte il nostro sistema immunitario e ci difende da malattie e malanni di stagione.
Quali sono gli agrumi più strani del mondo?
Satsuma
Il Mandarino Satsuma Miyagawa, nonostante il nome, è un agrume che si coltiva anche in Sicilia. Si tratta di un mandarino dalla scorza verde, con una polpa arancione vivo senza semi. Il Satsuma è un incrocio tra pompelmo e clementina con origini cinesi.
Nadorcott
È un mandarino senza semi. La sua buccia è molto sottile e liscia e il suo colore arancio è molto intenso. Il sapore del Nadorcott è un perfetto equilibrio tra acidità e dolcezza, è infatti considerato un agrume di altissima qualità. Coltivato anche in Italia, principalmente in Puglia, il mandarino Nadorcott ha origini nella tradizione agricola del Marocco.
Kumquat
Chiamato anche Cumquat e mandarino cinese, il Kumquat è un piccolissimo mandarino dalla forma leggermente allungata e dal colore arancione chiaro. La sua buccia è molto sottile e liscia e spesso viene mangiata poiché è difficile eliminarla senza sciupare la polpa interna. Ottimo anche per la preparazione di infusi e cocktail, il kumquat è acido al punto giusto e per questo si sposa molto bene anche con pietanze salate.
Lime
Non è certamente l’agrume più strano del mondo, ma il lime ha un’origine prettamente tropicale. Caratterizzato dal suo colore verde brillante, è protagonista nella cucina Messicana. Particolarmente acidulo, il lime non può sostituire il limone (come purtroppo molti credono), ma anche la sua scorza è ottima per aggiungere freschezza a dolci particolarmente cremosi o piatti a base di pesce sia cotto che crudo.
Bergamotto
Anche il bergamotto non è apparentemente un agrume strano, se non fosse per il fatto che viene coltivato solo in Italia e viene detto frutto della salute per gli enormi benefici che ha sul nostro organismo. Coltivato principalmente in Calabria, il bergamotto ha un profumo unico e viene usato anche per la realizzazione di preziose essenze. Il sapore del bergamotto è deciso, acre e simile a quello del limone. La sua scorza è gialla o verde e può essere più o meno liscia.
Finger Lime
Il Finger Lime è stato molto in voga all’inizio degli anni 2010 quando tutti sembravano impazziti per questo frutto che venne chiamato anche limone caviale. Si tratta di piccoli frutti oblunghi dalla buccia liscia di vari colori (verde, giallo, rosa). La vera sorpresa è all’interno perché il frutto si presenta a piccolissime palline translucide dello stesso colore della scorza. Grazie anche al suo aspetto, il finger lime venne usato molto per la decorazione di piatti e cocktail. Il suo sapore è tendente all’acidulo e può ricordare quello del lime e quello del limone. Questo ha origini australiane ed è molto costoso perché le sue piante non hanno una resa molto ricca.
Kaffir Lime
Chiamato anche Combawa, il Kaffir Lime è un agrume indonesiano dall’aspetto piuttosto curioso. Si tratta di agrumi a sfera con una scorza di un bel verde intenso e dalla texture bitorzoluta. All’interno, la sua polpa è divisa chiaramente in spicchi che ricordano quelli del lime. La sua buccia è particolarmente aromatica e può essere utilizzata per conferire aroma e freschezza a piatti a base di pesce, ma il suo succo è talmente acido che è impossibile (o quasi) consumarlo in purezza, meglio aggiungerne qualche goccia per dare sapore alle pietanze.
Pomelo
Sebbene il pomelo sia considerato il padre di tutti gli agrumi, oggi non è più particolarmente usato e questo fa di lui uno degli agrumi strani. La sua forma è lievemente allungata e ricorda quella di una pera. Ha una buccia molto spessa (se si considera la parte bianca chiamata albedo). La sua polpa è composta da piccolissimi spicchi, spesso irregolari, che possono variare di colore dal giallo limone al rosso acceso. Il suo gusto è piacevolmente acidulo con punte di dolcezza che ricordano un incrocio tra pompelmo dolce e arancia.
Calamondino
Conosciuto anche come mandarino nano, il calamondino è un ibrido tra mandarino e kumquat. È piuttosto aspro è per questo può essere usato, oltre che per il consumo da tavola in purezza per chi ama i sentori agri, anche come ingrediente per bevande e pietanze. Nell’aspetto è molto simile ad un mandarino, anche se inferiore per dimensioni.
Chinotto
Chiarito il fatto che il chinotto non è una bevanda ma un agrume, questo è un frutto molto amaro e acido che si coltiva solo in Italia, principalmente a Savona con alcune coltivazioni inferiori in Toscana, in Calabria e in Sicilia. È simile ad un mandarino nell’aspetto esteriore, mentre i suoi spicchi sono si colore chiaro e non brillante. Non è usato per il consumo da tavola, con il suo succo si prepara la conosciuta bibita.
Mano di Buddah
Nel suo aspetto, l’agrume chiamato Mano di Buddah è certamente il più strano agrume conosciuto e commestibile. Viene chiamato così perché il suo frutto è simile ad una mano piena di dita allungate come fiamme o tentacoli. È un agrume solitamente privo di succo e semi e per questo viene principalmente usato per la preparazione di canditi e dolci in genere. La sua buccia è ruvida e molto spessa, ma a differenza di tutti gli altri agrumi, la parte bianca dell’albedo non è amara ma molto dolce.