Sale kosher
Sempre più presente nelle tavole, ma sopratutto nei programmi televisivi, il sale kosher (o kasher) è presente nella cultura della cucina ebraica.
La cucina kosher è dettata da numerose norme, regole che definiscono quali cibi possono essere mangiati dagli ebrei e quali invece sono da evitare.
Il rispetto di tali norme rende estremamente difficile la cucina kosher per coloro che vogliono avvicinarsi da profani.
Se avete avuto occasione di visitare un ristorante kosher, o anche qua di vederlo in qualche trasmissione, saprete che anche nei ristoranti sono presenti delle figure religiose che hanno il compito di sorvegliare la preparazione, rendendo certo il rispetto delle regole.
Il sale kosher rientra tra gli alimenti fruibili dal popolo ebraico.
Il popolo ebraico non può, per definizione, cibarsi con il sangue degli animali. Mangiare in un ristorante kosher significa cibarsi di alimenti completamente dissanguati.
Il sale kosher serve proprio a questo, ovvero a prosciugare il sangue presente nella carne e, grazie al fatto che i suoi cristalli sono di forma irregolare, il compito è facilitato e il risultato più semplicemente raggiunto.
Nell’uso comune il sale kosher ha proprio il pregio di avere dei cristalli irregolari, un sale del resto completamente naturale e privo di ulteriore sodio.
E’ un sale molto delicato e dal sapore più ‘lieve’, meno metallico del tradizionale ma proprio grazie a questa irregolarità di forma in grado di dare più sapore alla carne.
Attenzione quindi alla dosatura, carne e pesce dovranno essere salati in maniera decisamente più ridotta.
E, una volta acquistato, ricordate di sgretolarlo: essendo privo di additivi la sgretolatura potrebbe essere indispensabile prima dell’utilizzo.
E’ piuttosto facile reperirlo ma meno di altri sali più comuni.
In tal caso puntate la ricerca in qualche negozio on line e considerate di spendere circa 15/Euro per ogni chilogrammo.