Caffè Espresso Italiano Certificato
Il caffè, per essere definito in Italia un Espresso Certificato, deve essere preparato adottando precise regole che ne stabiliscono le modalità operative, regole che sono molto rigide.
Da sempre attorno al caffè ruotano una serie di pregiudizi.
In realtà il caffè, assunto nella giusta misura, apporta un prezioso contributo alle funzionalità dell’organismo.
Durante il risveglio, infatti, aiuta la dilatazione dei vasi sanguigni facilitando in questo modo la formazione dell’urina.
L’Italia, come vuole la tradizione, è la patria del buon caffè. L’espresso di casa nostra è ineguagliabile per gusto e aroma, e i tentativi d’imitazione, che sono davvero tanti, non hanno niente a che vedere con la qualità dell’originale.
Proprio per evitare che il nome "Espresso Italiano" venga utilizzato per un prodotto che non corrisponde alla tradizione e alle attese del consumatore, l’Istituto Nazionale Espresso Italiano ha redatto un rigoroso disciplinare di produzione, che è stato poi approvato secondo la norma ISO 45011, certificato N.214 del 24 settembre 1999 del Csqa.
L’Espresso Italiano Certificato deve essere ottenuto da una miscela di grani tostati di origine diversa,macinati proprio al momento della preparazione e trattati in macchina in modo che la bevanda abbia una determinata fisionomia organolettica, delineata e controllata secondo le regole scientifiche dell’analisi sensoriale.
Per arrivare alla certificazione dell’espresso l’Istituto Nazionale Espresso Italiano ha dovuto definire quali siano le caratteristiche oggettive preferibili: per questo ha effettuato migliaia di test sui consumatori e decine di test in laboratorio.
L’Espresso Italiano deve essere ottenuto attraverso una miscela certificata, con attrezzature macchina e macinadosatore) anch’esse certificate, e nel locale ci deve essere un responsabile abilitato. Solo se tutte e tre queste condizioni sono rispettate, il pubblico esercizio può esporre il marchio "Espresso Italiano Certificato".
L’Espresso Italiano presenta caratteristiche ben precise che lo distinguono dalle imitazioni. La crema deve essere color nocciola – tendente al color testa di moro e con riflessi fulvi – di tessitura finissima, senza maglie larghe o bolle.
All’olfatto il profumo deve essere intenso, con note di fiori, frutta, pane tostato e cioccolato. Queste sensazioni devono rimanere dopo la deglutizione, anche per alcuni minuti.
Il gusto è rotondo, consistente e vellutato, l’acido e l’amaro risultano bilanciati senza che vi sia prevalenza dell’uno sull’altro e l’astringente è assente, o comunque di ridottissima percezione.
Molto importante, nella preparazione dell’Espresso, è la qualità della miscela di caffè utilizzata, dalla quale dipendono la piacevole ricchezza aromatica ed il corpo importante e vellutato.
Da non dimenticare anche il tempo impiegato nella preparazione e la quantità di bevanda erogata: la miscela è progettata per ottenere esattamente 25 millilitri di caffè in 25 secondi, prelevando la parte migliore delle sostanze presenti nel chicco (glucidi, proteine, grassi ed aromi) e lasciando quelle meno nobili nel pannello esausto.
Il contenitore ideale, per gustare l’Espresso Italiano, è una tazzina in ceramica bianca, senza decori interni, a sezione ellittica troncata all’interno e scampanata all’esterno, con una capacità di circa 50 millilitri.
Trovare l’Espresso Italiano Certificato, per il consumatore è molto semplice. Basta entrare nei pubblici esercizi che ne espongono il marchio per avere la certezza di gustare una bevanda preparata da un operatore abilitato con una miscela e macchine certificate.
Del resto, cosa nota a tutti, la qualità è imprescindibile dal gusto.