Ricetta Profiterole
- DIFFICOLTÀ: Facile
- ABBINAMENTO: Moscato d’Asti DOCG
- COSTO: Economico
- CUCINA REGIONALE: -
- DOSI PER: 4 Persone
- CALORIE: 614 kcal Kcal
- TEMPO: 40 min di preparazione 3h di raffreddamento25 min di cottura
Fra i dolci tipici delle grandi occasioni ci sono senza dubbio i profiteroles, chiamati in italiano profitterol. Dei bignè ripieni di crema che sono un paradiso per il palato e che piacciono a grandi e piccini. Il delicato connubio tra panna e cioccolata e la freschezza delle palline gelate sono il mix perfetto che da dei profiteroles i classici dolcetti che servono a concludere in bellezza un pasto festivo o che possono ravvivare una serata in famiglia o tra amici. Scopri come preparare i profiteroles con la ricetta più facile e veloce.
Ingredienti
- Latte intero 25 ml
- Burro 50 g
- Sale 3 g
- Farina 00 75 g
- Zucchero 2 cucchiai
- Uova 2
- Panna fresca liquida 300 ml
- Cioccolato fondente 100 g
Preparazione
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In una casseruola mescolare latte, un cucchiaio di zucchero, sale e burro. Quando inizia a bollire, versare la farina
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Cuocere a fuoco medio fino a quando la massa si attaccherà al cucchiaio, poi togliere e far raffreddare. Aggiungere le uova e mescolare
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Con l'impasto formare delle palline e cuocerle in forno preriscaldato a 180 °C per 20-25 minuti fino. Una volta pronte, lasciar raffreddare
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Preparare il ripieno montando la panna e un cucchiaio di zucchero, riscaldare il tutto e aggiungere il cioccolato tritato, mescolando bene il composto. Aprire a metà i profiteroles e riempirli con il ripieno. Riporli in frigorifero per tre ore e servire freschi
Domande frequenti
Come conservare i profiteroles?
I profiteroles possono essere conservati in frigo per 3-4 giorni al massimo.
Qual è la differenza tra profiteroles e bignè?
I bignè sono pasticcini dolci, in genere di forma tondeggiante. I profiteroles non sono altro che bignè riempiti con panna, creme o gelati.
Dove nascono i profiteroles?
I profiteroles, come si può intuire dal termine, hanno origini francesi. Più precisamente risalgono alla corte di Caterina de' Medici e in particolare ad un cuoco, un certo Popelini, che creò il dolce.