Taralli pugliesi
- DIFFICOLTÀ: Facile
- ABBINAMENTO: Aleatico di Gradoli DOC
- COSTO: Economico
- CUCINA REGIONALE: Puglia
- DOSI PER: 10 Persone
- CALORIE: 440 kcal Kcal
- TEMPO: 30 min di preparazione 1h di raffreddamento50 min di cottura
I taralli pugliesi sono una delle specialità più amate della tradizione culinaria italiana. Questi piccoli anelli croccanti, simili a un incrocio tra bagel, pretzel e grissino, sono perfetti per arricchire i vostri aperitivi o accompagnare zuppe e insalate. Originari della Puglia, i taralli sono noti per la loro semplicità e il gusto irresistibile, che li rende ideali da sgranocchiare in qualsiasi momento della giornata.
La ricetta dei taralli fatti in casa richiede pochi ingredienti che probabilmente avete già nella vostra dispensa: farina, olio extravergine d’oliva, sale e vino bianco. Questi ingredienti semplici si combinano per creare un impasto che, una volta cotto, diventa dorato e croccante all’esterno, ma mantiene una piacevole morbidezza all’interno. I taralli al vino bianco sono particolarmente apprezzati per il loro aroma delicato e la consistenza friabile. Prepararli in casa vi permetterà di personalizzare la ricetta secondo i vostri gusti, magari aggiungendo spezie o erbe aromatiche per un tocco in più. Perfetti per ogni stagione, i taralli tradizionali italiani sono un must-have per chiunque ami la cucina regionale e desideri portare un po’ di Puglia sulla propria tavola.
Ingredienti
- Farina 00 4 tazze
- Vino bianco 100 ml
- Sale q.b.
- Olio extravergine d'oliva 100 ml
Preparazione
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Unite in una planetaria la farina, una presa di sale, l'olio extravergine d'oliva e il vino bianco. Amalgamate gli ingredienti con la frusta fino a formare una palla omogenea.
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Passate al gancio per impastare e lavorate l'impasto per altri 10 minuti, fino a renderlo liscio ed elastico.
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Pizzicate un pezzo di impasto delle dimensioni di una noce e arrotolatelo attorno al dito pollice per formare un anello. Premete leggermente le estremità per sigillarle. Ripetete il procedimento fino a esaurire l'impasto.
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Foderate una teglia con carta da forno e portate a bollore una pentola capiente d'acqua con una presa di sale. Stendete un panno pulito sul tavolo.
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Abbassate il fuoco fino a ottenere un sobbollire e immergete i taralli nell'acqua pochi alla volta. Non mescolate e attendete che inizino a galleggiare.
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Rimuovete i taralli galleggianti con un mestolo forato e adagiateli sul canovaccio pulito per asciugarli.
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Preriscaldate il forno a 175 °C. Disponete i taralli sulla teglia e cuoceteli per circa 40 minuti, finché non saranno dorati e sodi all'esterno.
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Lasciate raffreddare completamente i taralli e fateli riposare per almeno un'ora prima di servirli.
Consigli
Per un tocco personale, potete arricchire i vostri taralli con semi di finocchio, peperoncino o rosmarino. Se preferite una versione più dolce, provate a usare del vino dolce. Potete anche sperimentare con farine diverse, come quella integrale, per un gusto più rustico. Se non avete una planetaria, potete impastare a mano, anche se richiederà un po' più di tempo e olio di gomito.
Conservazione
I taralli fatti in casa si conservano al meglio avvolti in un panno pulito o riposti in un sacchetto di carta a temperatura ambiente. In questo modo, manterranno la loro croccantezza per circa una settimana. Evitate contenitori ermetici, che potrebbero far perdere loro la caratteristica friabilità.
Impiattamento
Servite i taralli in un cestino di vimini foderato con un tovagliolo colorato per un tocco rustico e accogliente. Potete disporli su un tagliere insieme a formaggi, salumi e olive per un antipasto all'italiana che conquisterà tutti i vostri ospiti. L'aspetto dorato e la forma invitante dei taralli li rendono perfetti anche come decorazione commestibile per zuppe e insalate.
Abbinamento
I taralli pugliesi si sposano perfettamente con un bicchiere di Aleatico di Gradoli DOC, vino rosso dolce e aromatico che esalta il sapore dell'olio extravergine d'oliva. Se preferite un abbinamento più fresco, optate per un vino bianco secco, come un Vermentino, che bilancerà la croccantezza dei taralli con le sue note fruttate.
Domande frequenti
Perché i taralli si chiamano taralli?
L’origine del nome “tarallo” non è del tutto certa, ma ci sono diverse ipotesi. Potrebbe derivare dal latino “torrère“, che significa “abbrustolire” in riferimento alla loro consistenza croccante. Altri lo fanno risalire al greco “daratos”, una sorta di pane, oppure all’italico “tar”, che richiama la loro forma avvolta. C’è anche chi collega il termine al francese antico “danal”, che indicava un pane rotondo.
Chi ha inventato i taralli?
La leggenda narra che furono creati da una madre nel 1400, che utilizzò gli ingredienti disponibili nella sua dispensa per sfamare i figli.
Dove sono nati i taralli?
I taralli hanno origini antiche, con ritrovamenti di resti carbonizzati presso il santuario di Monte Papalucio a Oria (BR) negli anni Settanta del secolo scorso.