Arista di maiale con arance fritte di Tursi
- DIFFICOLTÀ: Facile
- ABBINAMENTO: Aglianico del Vulture DOC
- COSTO: Medio
- CUCINA REGIONALE: -
- DOSI PER: 4 Persone
- CALORIE: -
- TEMPO: 30 m
La ricetta dell’arista di maiale con arance fritte di Tursi, ricercata e rielaborata, è della zona di Tursi, dove viene preparata sbucciando le arance e tagliandole a fette per poi cuocerle in padella, con l’olio e l’arista tagliata a fette, successivamente verrà aggiunto il peperone e l’aceto, il piatto verrà poi servito decorato con dischi di arance e condito col fondo di cottura.
Ingredienti
- Arista di maiale 5 fette
- Arance 2
- Peperoni gialli 1
- Peperone in polvere 1 pizzico
- Aceto al tartufo 2 gocce
- Sale q.b.
- Olio extravergine d'oliva q.b.
- Fagiolini q.b.
- Carote q.b.
Preparazione
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Sbucciare le arance e tagliare le fette a disco.
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In una padella larga far riscaldare l'olio extravergine d'oliva, versare le arance quindi le fette di arista. Cuocere per qualche minuto prima di aggiungere il peperone a listarelle e, a cottura ultimata, le gocce di aceto.
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Guarnire il piatto con i dischi di arance accompagnando con fagiolini e carote lessate e versando sulle fette di carne e le arance il fondo di cottura.
Consigli
Si narra che nell'anno Mille, i Saraceni portarono a Tursi un frutto chiamato Portogallo, dalla buccia color dell'oro, e lo impiantarono nella vallata della Madonna di Anglona o Pandosia.I Saraceni erano soliti mangiare le arance previa sbucciatura, a fette condite con la cannella. Gli abitanti di Tursi, “occupati” e “colonizzati”, ne utilizzavano le bucce, tagliandole a fette e bollendole in acqua dolce, ottenendo così il “gilleppo”, ancora in uso. Poiché agli Arabi era vietato mangiare carne di maiale, i Tursitani li allevavano, cucinavano le costolette di maiale fritte nel lardo e le condivano con il “gilleppo”, sapendo che gli Arabi non avrebbero potuto gustarle. Ho ripreso questa ricetta alleggerendola e profumandola con le scaglie di peperoni di Senise, l'aceto al tartufo, che spegne e nel contempo esalta il sapore della carne e usando, al posto delle costolette, l'arista magra soffritta con le fette intere di arance. Cercando di preservare, così, il ricordo olfattivo di quel periodo.