Spopola la tendenza dei sottaceti glitterati, ma non è innocua come dicono
Scopriamo come funziona la tendenza dei sottaceti glitterati e perché è potenzialmente dannosa.

Sui social, TikTok in primis, è pressoché impossibile non imbattersi in contenuti con l’hashtag glickles, termine che non indica altro che la nuova tendenza dei sottaceti glitterati. Una moda che prende piede ogni giorno di più, ma che impone alcune riflessioni importanti. Scopriamo come funziona questa ennesima mania del settore food, cosa si utilizza per realizzarla e, soprattutto, perché sarebbe meglio non cedere alla tentazione di avere perfino il cibo scintillante.
- Scoppia la tendenza dei sottaceti glitterati: com'è nata e come si fa
- Glitter commestibili, di cosa sono fatti
Scoppia la tendenza dei sottaceti glitterati: com’è nata e come si fa
Nel mondo virtuale nascono ogni giorno nuove tendenze, alcune apprezzabili come quella dei dolci con i legumi e altre da bocciare nell’immediato. Rientra in quest’ultima schiera l’ultimissima moda nel settore del food. Si chiama glickles e consiste semplicemente nel creare dei sottaceti glitterati. Parliamo di un alimento che fa parte della dieta dell’intera popolazione da tempo immemore, tanto che è difficile stabilire quando e come sia nato. Qualcuno sostiene che le prime tracce dell’aceto come conservante, condimento o disinfettante per l’acqua si possano trovare già nel 4000 a.C., con i babilonesi che lo preparavano a partire dai datteri o dall’uva.
Tralasciando l’origine, con cui la nuova tendenza social non ha nulla a che fare, soffermiamoci sul metodo di conservazione. Quest’ultimo avviene per mezzo della fermentazione anaerobica data da una salamoia che genera i batteri dell’acido lattico, oppure marinando il cibo in una soluzione acida come l’aceto. I sottaceti riescono così ad avere un sapore tipico leggermente aspro e salato. Cosa accade se si mettono dei glitter commestibili? Da un punto di vista gustativo, assolutamente nulla. Sul piano estetico, invece, si ottiene un prodotto scintillante, perfetto per scattare una foto da condividere con l’hashtag glickles.
Tutto qui? Sì, la nuova mania del settore food non ha nulla di così speciale, eppure piace a milioni di utenti. L’idea di rendere glitterati i sottaceti è venuta a un utente di TikTok che, forse per noia o semplicemente per rendere più appetibile il contenuto da postare, ha aggiunto i glitter commestibili al barattolino di verdure sotto aceto che aveva tra le mani. Ovviamente, il tutto con la telecamera dello smartphone accesa. Contento del risultato, di certo visivamente attraente, l’ha condiviso sui social e, nel giro di pochissimo tempo, è entrato in tendenza. L’emulazione, fondamentale nell’universo virtuale, ha fatto il resto.
Replicare la mania glickles è semplicissimo perché non si va ad agire sulla ricetta originaria, ma solo sul prodotto finito: basta aprire il barattolo dei sottaceti (non importa di che tipo), aggiungere i glitter e agitare fino a ottenere una copertura uniforme. Il sapore resta invariato, per cui si potranno poi utilizzare come si preferisce. L’obiettivo di questa tendenza, come avrete facilmente intuito, non è quello di proporre una prelibatezza alternativa, ma creare qualcosa di visivamente appetibile per il popolo social. I commenti che piovono sotto a contenuti di questo tipo parlano chiaro: gli utenti apprezzano la creatività e parlano addirittura di una sorta di ipnosi per il risultato finale. Non a caso, alcuni grandi marchi di fast food, come la catena di sandwich Jimmy John’s, hanno deciso di utilizzare i sottaceti glitterati nelle loro preparazioni.
Sicuramente starete pensando che non c’è nulla di male nella glickles mania, ma basta soffermarsi un attimo in più e non scrollare convulsamente i video social, per comprendere che la realtà è più preoccupante di quanto appare. I sottaceti, all’apparenza banali, che pur di diventare appetibili per TikTok e per i suoi utenti devono cambiare e trasformarsi in un alimento accattivante. Apparire diversi da ciò che si è, come se l’essere umano volesse applicare dei filtri a tutto ciò che non risponde all’idea di perfezione. È impossibile non pensare all’ossessione per l’estetica, uno dei tanti problemi della nostra epoca. Ma, non è tutto. Trend di questo tipo non fanno altro che allontanarci dall’alimentazione consapevole, legata soprattutto al benessere e al sostentamento, per aprire le porte al consumo di cibi belli ma con valori nutrizionali disastrosi.
Glitter commestibili, di cosa sono fatti
Appurato che la tendenza dei sottaceti glitterati è tutt’altro che innocua, dobbiamo fare un discorso a parte per i glitter commestibili. Ormai si trovano in commercio ovunque e, nella maggior parte dei casi, sono composti da zucchero in polvere, coloranti alimentari e/o particelle metalliche o scintillanti commestibili (come decorazioni d’argento o d’oro). Gli ingredienti possono variare a seconda del produttore e negli e-commerce come Amazon non tutti li forniscono. Questa mancanza, considerando che parliamo di articoli destinati al consumo alimentare, è inammissibile e dovrebbe scoraggiare chiunque dall’acquisto.
Ma, andiamo avanti. Su un e-commerce italiano riusciamo a trovare un prodotto munito di etichetta. Gli ingredienti sono: zucchero, colorante E 172, E 171. Tralasciando lo zucchero, di cui tutti conosciamo pregi e, soprattutto, difetti, concentriamoci sui coloranti. La sigla E 172 indica l’ossido di ferro, ossia una serie di pigmenti di vari colori (giallo, rosso, marrone e nero). Generalmente, vengono aggiunti alle capsule degli integratori per proteggere i principi attivi dagli effetti dannosi che potrebbe avere la luce solare diretta. Anche se in molti sostengono che questo eccipiente possa essere considerato un composto naturale, è bene sottolineare che necessita di un processo chimico per essere utilizzato come colorante o protezione degli integratori.
La sigla E 171 indica il biossido di titanio o diossido di titanio, ossia una polvere di colore bianco di origine minerale. Lo troviamo in tanti dolci, nei chewing-gum, nei confetti e perfino nei cosmetici, nelle vernici e nel cemento. Questi utilizzi diversi sono motivati dalle sue proprietà. Ad esempio, nella pittura viene usato come pigmento bianco o come opacizzante delle vernici colorate, mentre nelle creme solari come protezione dai raggi UV. Parliamo indubbiamente di una sostanza che può avere diversi impieghi, ma che non è innocua né per gli esseri umani né tantomeno per gli animali. Non a caso, si stanno svolgendo diversi studi per comprendere il suo potenziale cancerogeno, sia per ingestione (se assunto tramite alimenti) che per la sua capacità di penetrare la cute e diffondersi nell’organismo. In ogni modo, alcune ricerche hanno già accertato che il biossido di titanio è in grado di aumentare l’infiammazione intestinale in soggetti che combattono contro determinate patologie come morbo di Crohn.
Alla luce di ciò, siete ancora convinti che la tendenza dei sottaceti glitterati sia così innocua come i social vogliono farci credere? Un video può essere anche divertente, per carità, ma quando si parla di cibo, quindi di salute, è bene fermarsi a riflettere un attimo e, magari, provare a coltivare la consapevolezza alimentare, l’unico atteggiamento che può fare la differenza.