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Balloon bread: origini, ricetta e trucchi per un pane palloncino perfetto

La tendenza del balloon bread spopola sui social, ma lo scenografico pane palloncino ha origini antichissime.

pagnotta di pane turco su un tavolo

Restare impassibili davanti al balloon bread, il pane palloncino che spopola sui social, è pressoché impossibile. Non è soltanto l’aspetto a essere invitante, ma anche la preparazione: semplice e veloce, che non prevede l’utilizzo del forno. Sulle origini di questa prelibatezza salata, che volendo può essere anche declinata nella versione dolce, c’è un po’ di confusione: qualcuno attribuisce la paternità alla Turchia, altri all’India. Proviamo a ripercorrere la storia del pane che si gonfia, vediamo quante ricette esistono e soprattutto quali sono i trucchi per ottenere un effetto scenografico.

Balloon bread: le origini del pane palloncino

Navigando sui social vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in video di food blogger che propongono una ricetta assai particolare: il balloon bread. È impossibile restare impassibili e non avvertire una voglia irrefrenabile di mettere le mani in pasta. D’altronde, parliamo di un pane che richiede pochi ingredienti – farina, yogurt naturale, sale e bicarbonato – e cuoce direttamente in padella. Non solo, non ha bisogno di lievitazione e si gonfia in cottura come se fosse un palloncino. Considerando che si tratta anche di una preparazione scenografica, non stupisce che l’hashtag #ballonbread sia finito in tendenza nel mondo virtuale, in primis su TikTok.

Ma vi siete mai chiesti quale è l’origine del pane palloncino? Qualcuno ne attribuisce la paternità alla Turchia, mentre altri all’India, ma per non scontentare nessuno possiamo tranquillamente dire che si tratta di una ricetta tipica di buona parte dei Balcani, del Caucaso, del Medio Oriente e dell’India. In queste culture, così come accadeva anche in Italia tanti anni fa, il pane ha un’importanza profonda, con funzioni sociali ancora oggi riconosciute e rispettate. Non a caso, oltre a essere presente a ogni pasto, viene condiviso durante i matrimoni, le nascite, i funerali, i riti religiosi e le varie festività.

Molto probabilmente, il ballon bread è ‘figlio’ del lavash bread, il pane armeno di origini antichissime. Riconosciuto qualche anno fa dall’Unesco come bene culturale immateriale patrimonio dell’Umanità, è ancora oggi un cibo identitario per le comunità dell’Armenia. La particolarità di questo pane, almeno per le società come la nostra ormai abituate a forni elettrici che sfornano pagnotte che poco hanno a che fare con i lievitati di un tempo, sta soprattutto nella cottura. Quest’ultima avviene all’interno di un forno di argilla o di pietra incavato nel terreno, rivestito con una specie di piastra di metallo. Il pane cuoce in verticale, senza cadere e attaccato proprio al rivestimento, per pochi minuti.

La cottura richiede poco tempo e consente di sfornare un pane di forma ovale, che si conserva fino a sei mesi. Per renderlo nuovamente fresco basta avvolgerlo in un panno umido. In patria il lavash non è soltanto un alimento, ma anche un simbolo beneaugurante. In Azerbaigian e Iran, ad esempio, viene sbriciolato sopra la testa della sposa o messo sulle sue spalle come augurio di prosperità. In Turchia, invece, viene donato agli sposi dai vicini di casa, sempre come buon augurio. Non solo in situazioni felici, ma anche in quelle tristi. In Kazakistan, durante i funerali, viene preparato per proteggere il defunto e consentirgli una vita migliore dopo la morte.

Tradizioni a parte, il ballon bread ha preso piede nel mondo Occidentale soprattutto per la semplicità con cui si prepara e per l’effetto scenografico. Non necessita grandi abilità in cucina, non bisogna ricorrere alla cottura in forno ed è senza lievito. Cosa chiedere di più? Considerando che i pani made in Italy richiedono lunghe lievitazioni e cotture talvolta elaborate, è normale che questa alternativa orientale faccia sempre più proseliti.

pane arabo

Ballon bread: pochi ingredienti per un pane delizioso

Il ballon bread si prepara utilizzando soltanto farina, yogurt naturale, acqua e un pizzico di sale. Il gonfiore tipico è dato da due elementi fondamentali: il latticino e il calore della pentola. Dopo aver formato il panetto, si lascia riposare venti minuti e poi si procede con la cottura. In mezz’ora, quarantacinque minuti al massimo, si ottiene un pane ottimo e morbido, che volendo può anche essere farcito con salse gustose come l’hummus. Ovviamente, si accompagna anche alle pietanze di carne, formaggi e qualunque altra prelibatezza vi venga in mente.

Navigando nel web si trovano davvero tante ricette di pane palloncino, ma bene o male gli ingredienti sono sempre gli stessi. Qualcuno aggiunge un pizzico di bicarbonato, altri uno di lievito madre e altri ancora un po’ di olio extra vergine di oliva. A prescindere dalla preparazione che si sceglie, però, dobbiamo evidenziare una piccola pecca. Nella maggior parte dei casi, il pane tenderà ad afflosciarsi dopo la cottura. Soltanto seguendo alcune accortezze riuscirete a mantenere il palloncino, quindi l’effetto scenografico, per un tempo più o meno prolungato. Questo piccolo difetto, è bene sottolinearlo, non va assolutamente a modificare il sapore, che resta gustoso e diverso dal solito.

La pecca potrebbe essere aggirata cuocendo il ballon bread a una temperatura di almeno 230°C. Il calore particolarmente elevato contribuirà a formare maggiore aria all’interno del pane, scongiurando un afflosciamento secondario. Ovviamente, dovrete servirlo anche caldo. Quindi, se avete intenzione di prepararne in quantità, dovreste munirvi di una piastra riscaldata, oppure dovreste scaldare in anticipo la teglia del forno, in modo da utilizzarla per tenere in caldo i palloncini già pronti.

In alternativa, se avete ospiti a cena e volete fare una bella figura, potreste portarli in tavola già imbottiti. Per il condimento non avete che l’imbarazzo della scelta: pomodoro a fette con feta tagliata sottile, prosciutto e mozzarella, verdure precedentemente cotte in padella o qualunque altra prelibatezza vi venga in mente. Scegliete se servirli come antipasto, secondo piatto o addirittura come dolce. In quest’ultimo caso potete farcirli con crema spalmabile alla nocciola, al pistacchio o al cioccolato bianco, oppure con una crema pasticcera classica. Potete perfino aggiungere la panna montata a mo’ di maritozzo, o improvvisare una versione al gusto cannolo siciliano. Insomma, ampio spazio alla creatività culinaria.

Infine, alcune precisazioni sulla conservazione. L’impasto del ballon bread può essere preparato in anticipo e messo in frigorifero avvolto nella pellicola trasparente. Tenete bene a mente, però, che potete conservarlo per un massimo di tre giorni. Non solo, potete anche congelarlo, assicurandovi di metterlo in un apposito contenitore con coperchio. Una sola raccomandazione: prima di cuocerlo deve essere completamente scongelato.

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