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Sushi o pizza: quale sgarro fare a dieta?

Pizza o sushi

“E’ solo riso bianco e pesce, quindi si può mangiare nella dieta”. Una frase spesso ripetuta ma non del tutto corretta. Scopriamo quale, tra sushi o pizza, è la scelta migliore da fare a dieta.

Capita spesso di volersi concedere un piccolo "sgarro" a base di sushi all’interno della propria dieta, considerandolo come uno strappo non troppo calorico. In occasione dell’International Sushi Day vogliamo analizzare quanto una cena a base di sushi possa essere compatibile con un piano alimentare ipocalorico, finalizzato alla perdita di peso e se possa risultare meno impattante di una classica pizza. Spoiler: il sushi "all you can eat" non è minimamente da considerare!

Il sushi è dietetico?

Difronte ad un invito al ristorante giapponese, per molti è difficile dire di "No" e spesso ci si nasconde dietro la falsa salubrità di questa scelta, confrontandola con pizze, panini o altre cene ritenute più caloriche. In molti si convincono di quanto il sushi non impatti sulla propria linea e sulla propria dieta, perché realizzato con ingredienti dietetici come il riso bianco e il pesce. Ma tutti sanno che il sushi nasconde ben altre insidie, rappresentate dal numero di pezzi di sushi mangiati e dai condimenti che lo accompagnano. Sono proprio la maionese, le creme a base di formaggio o la salsa di soia ad essere i principali responsabili dell’incremento calorico legato a questo tipo di cucina. Il sushi che oggi viene mangiato in occidente è molto distante dalla cultura culinaria giapponese vera e propria, che invece presenta notevoli benefici per la salute e per il girovita (leggi anche l’articolo "Dieta Giapponese: cos’è e come funziona?"). Quelle che oggi vengono consumate sono pietanze che hanno subito l’influenza americana, tanto da chiamarsi ad esempio "California Rolls". Piccoli involtini a base di salmone, avocado, tempura di gamberi, maionese, salsa teriyaki e tanta tanta soia. In sintesi, si stanno introducendo insieme ai carboidrati del riso e alle proteine del pesce crudo, anche grandi quantità di grassi sporchi, nello specifico acidi grassi saturi che non apportano benefici per il corpo, per il sistema cardiocircolatorio e soprattutto per la linea.

Le calorie del sushi

Il sushi può essere mangiato all’interno di una dieta, ma in una porzione forse troppo esigua per essere considerato una valida scelta. Infatti, mangiare 6-10 pezzi di sushi non faranno la differenza all’interno del proprio apporto calorico quotidiano! Il problema è che 10 pezzi sono veramente pochi, soprattutto se si va a cena in un ristorante giapponese con formula "All you can eat". Qui, per sfruttare al massimo il prezzo vantaggioso, spesso si mangia fino a scoppiare, introducendo quantità abnormi di calorie, di grassi e di carboidrati. Se si volesse considerare l’apporto calorico di un singolo roll, lo si dovrebbe accostare a un valore pari a 50 kcal. Questo valore può salire di molto a seconda degli ingredienti e del condimento scelto per realizzarlo. Se si considera un roll che contiene salmone crudo e riso, avvolti da alghe, riusciamo a mantenerci su quel valore calorico, ma se si prende in considerazione un roll con gambero fritto, avocado, maionese, granella di pistacchio e chips sbriciolate di patate, il valore calorico è ben diverso. Con questi ingredienti ricchi di salse, un singolo pezzo di sushi può arrivare anche a sfiorare le 100 kcal per pezzo e la cena non diventa più sostenibile per una dieta equilibrata e soprattutto ipocalorica.

La salsa di soia fa male?

Uno dei veri problemi legati all’assunzione di sushi è l’assunzione di grosse quantità di salsa di soia dall’elevata sapidità. Anche scegliendo quella iposodica con il tappo verde, si sta assumendo comunque una notevole quantità di sodio. In media, la salsa di soia contiene circa 15 grammi di sale per 100 grammi di prodotto. Come è noto, il sale favorisce la ritenzione idrica e può peggiorare i nostri problemi di peso o peggio ancora favorire la comparsa di cellulite e problemi legati al sistema cardiovascolare, come l’ipertensione. Considerando che inzuppando un roll nella soia, il riso assorba grandi quantitativi di salsa, si può capire come questa cena possa apportare pochi benefici per la salute. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) consiglia di ridurre l’apporto di sale (e quindi di sodio) che viene introdotto all’interno della propria alimentazione, attraverso diete iposodiche e scelte alimentari altrettanto povere di sale.

Pizza o sushi?

Per finire, è lecito rispondere a una delle domande più frequenti per coloro che stanno a dieta. Una domanda che divide la popolazione in tifoserie da stadio, a favore dei propri beniamini alimentari. Ma qual è la verità in merito a questi due alimenti tanto amati? Quale alimento, tra sushi e pizza, è meglio mangiare in una dieta? La riposta dovrebbe essere nessuno, ma durante lo sgarro settimanale una scelta va fatta. Confrontando le due pietanze, per circa 100 g di pizza l’apporto calorico è superiore, sia a causa dei carboidrati che dei grassi presenti. Ovviamente, si sta parlando di pizze semplici (margherita o marinara) e senza condimenti e ingredienti complessi, che ne aumenterebbero il valore calorico. Se andassimo a fare una valutazione superficiale si potrebbe protendere per il sushi, ma le cose non sono così semplici. Il punto è che la pizza è una, il sushi invece no! Anzi, se si volessero assaggiare più pezzi di sushi riportati nel menù, gli apporti calorici risulterebbero quasi simili. Infatti, si arriva a 800- 1000 kcal circa di una Margherita classica o 600 kcal di una Marinara, contro le 720 kcal dal sushi (considerando diverse tipologie di rolls tra quelli più light).

Quindi, se è vero che è importante seguire un’alimentazione sana e regimi dietetici che aiutino a mantenere un peso nella norma, è altrettanto vero che ogni tanto ci si può concedere uno strappo dalla routine quotidiane e seguire le proprie voglie, senza tener conto delle calorie. Insomma, pizza o sushi che siano, l’importante è il proprio comportamento alimentare sul lungo periodo. Un comportamento che deve prevedere scelte sane ed equilibrate, una costante attività fisica e una regolare idratazione.

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