Storia e ricetta tradizionale del pollo alla cacciatora
La carne tenera e succulenta del pollo con un sughetto a prova di scarpetta: il pollo alla cacciatora è un piatto irresistibile. Scopri storia, ricetta originale e varianti.
Il pollo alla cacciatora è un secondo piatto gustoso tipico della cucina toscana ma viene preparato in tutta Italia per un pranzo della domenica saporito e diverso dal solito pollo al forno. Viene utilizzato il pollo ruspante, il pomodoro crea un sughetto da assaporare con il pane e ci sono diverse varianti che introducono un trito di verdure di vario tipo o il vino per sfumare il pollo. Un piatto semplice da preparare ma che piace sempre a tutti!
- Come è nato il pollo alla cacciatora
- Pollo alla cacciatora: ricetta originale
- I segreti per un ottimo pollo alla cacciatora
- Le varianti del pollo alla cacciatora
Come è nato il pollo alla cacciatora
Sono molte le regioni che rivendicano la paternità del pollo alla cacciatora, come le Marche, l’Umbria e l’Emilia Romagna. Tuttavia, è la Toscana la terra dove pare sia stato effettivamente preparato per la prima volta questo piatto.
Tra il XIX e il XX secolo, infatti, in Toscana il pollo era una carne molto presente sulle tavole contadine, soprattutto nelle occasioni di festa, come la domenica o il Natale. Un piatto rustico che di certo non era raffinato o proposto dai grandi chef ma è sempre stato molto gustoso, soprattutto se accompagnato con fette di pane fresco da inzuppare nel sughetto al pomodoro.
Il pollo alla cacciatora si chiama così in riferimento ai cacciatori, che per primi avrebbero preparato e gustato questo piatto e che avevano bisogno di uno stufato gustoso e facile da cucinare all’aperto. Si pensa, però, che il primo pollo alla cacciatora in realtà non avesse come base il pollo bensì il coniglio o altra selvaggina, tra il XIV e il XVI secolo.
Pollo alla cacciatora: ricetta originale
Il pollo alla cacciatora si prepara tagliando a pezzi cosce, petto e alette, dopo averli lavati con cura e asciugati. I pezzi di pollo vanno rosolati in una casseruola con un pizzico di sale e due cucchiai di olio per circa 15 minuti. A questo punto, si triturano i fegatini di pollo, i pomodori privati dei semi e si raccolgono in una terrina per bagnare con aceto e lasciare marinare per 30 minuti.
In una casseruola bisogna dorare i pezzi di pollo con l’olio rimasto, unire la salsa, il timo e l’alloro e continuare la cottura a calore basso per 20 minuti. C’è chi aggiunge alla ricetta un trito di sedano e carote, chi sfuma con vino bianco o rosso oppure chi usa acqua o brodo. Le varianti sono tante. Il pollo alla cacciatora in ogni caso, una volta cotto, è pronto e va servito ben caldo.
I segreti per un ottimo pollo alla cacciatora
Nel periodo dei pomodori è consigliabile usare quelli freschi mentre, durante il resto dell’anno, è preferibile utilizzare i pelati o la passata di pomodoro per ottenere un sugo più corposo.
Tradizionalmente, per il pollo alla cacciatora si utilizza il pollo ruspante, ovvero un pollo allevato all’aperto, libero di ruspare nei campi per mangiare. I polli allevati in questo modo hanno una carne più soda e con sapore e profumo particolare e caratteristico. Anche la pelle è diversa, dato che è gialla mentre la carne è rossiccia.
Il pollo alla cacciatora si conserva per un paio di giorni in frigorifero ben coperto da pellicola trasparente, il giorno dopo basterà scaldarlo sul fuoco lento per 15 minuti con un po’ di acqua. Si può congelare una volta cotto a patto di aver utilizzato ingredienti freschi e non scongelati.
Le varianti del pollo alla cacciatora
Ci sono diverse varianti di questa ricetta, in alcuni casi è possibile preparare solo le ali di pollo alla cacciatora, senza quindi utilizzare pezzi di pollo diversi come le cosce, perché il risultato è comunque un piatto saporito.
Una variante del pollo alla cacciatora è il pollo alla romana, che si prepara utilizzando i peperoni, il prosciutto, l’aglio e la maggiorana, sempre in padella e sfumando con il vino bianco.
Sempre nel Lazio, è diffusa un’altra ricetta molto simile, ovvero l’abbacchio alla cacciatora, realizzato con l’agnello rosolato e servito in una terrina condito con sale e pepe. In Toscana e Umbria si prepara anche il cinghiale alla cacciatora, un piatto tipico contadino, insaporito da cipolla, alloro, vino bianco e rosmarino.