Insalata di rinforzo: storia, curiosità e varianti della ricetta napoletana
Scoprite come mai si chiama insalata di rinforzo e tutte le curiosità su una delle ricette napoletane più amate di Natale.
Quando si avvicina il Natale è tutto un organizzare antipasti e menu delle feste con ricette tipiche delle tradizioni regionali o familiari. Così c’è chi festeggia con cena di pesce alla Vigilia e tortellini in brodo per il pranzo di Natale, ma cosa succede a Napoli? L’insalata di rinforzo non può mancare per iniziare il pranzo più importante dell’anno. Ecco storia, curiosità e varianti della ricetta partenopea dell’insalata di rinforzo.
Cos’è l’insalata di rinforzo
Si tratta di una vera e propria insalata fredda a base di cavolfiori lessati. A questi vanno unite olive, sottaceti, capperi e acciughe. L’insalata di rinforzo viene poi condita con aceto di vino rosso, olio e sale. Nella versione originale non possono mancare le papacelle, un tipico peperoncino campano di color rosso fuoco che hanno un sapore dolce e aromatico.
Storia dell’insalata di rinforzo
Si tratta di una ricetta molto antica risalente addirittura al 1800. Il fatto che si chiami in questo modo insolito mette in disaccordo diverse credenze popolari. La prima sostiene che si chiami così in nome dell’abbondanza natalizia che vuole che ogni volta che gli ingredienti di questa preparazione vanno via via terminando, la stessa insalata debba essere "rinforzata" con nuovi ingredienti e nuove quantità. La seconda credenza popolare invece asserisce che, essendo un’insalata che accompagna tutte le feste invernali e non solo il Natale, questa preparazione debba essere rinforzata con nuovi ingredienti fino a Capodanno. Molto più probabile è il fatto che aceto, acciughe e capperi, essendo ingredienti molto sapidi, esaltano e quindi rinforzano il sapore delicato del cavolfiore che è uno degli ortaggi invernali più poveri.
Curiosità sull’insalata di rinforzo
Alcuni anziani sostenevano che l’insalata di rinforzo dovesse andare a "rinforzare" le cene povere della Vigilia, ma la verità sul nome di questa ricetta resterà un mistero per sempre. Tuttavia, per preparare una buona insalata di rinforzo dovrete lessare i cavolfiori senza però renderli troppo morbidi. Dovranno infatti essere croccanti alla masticazione, per questo è importante lessarli per una decina di minuti e poi scolarli in acqua fredda. Per quanto riguarda le verdure sott’aceto sarebbe sempre meglio preparare una giardiniera fatta in casa. L’insalata di rinforzo può essere servita come antipasto o come contorno, ma può essere anche disposta al centro della tavola a inizio pasto e lasciare ai commensali la libertà di servirsela in autonomia al momento opportuno.
Varianti dell’insalata di rinforzo
Potrete aggiungere l’insalata di rinforzo tra gli antipasti vegani eliminando semplicemente le acciughe, oppure servirla in versione gourmet con un bell’impiattamento monoporzione. Se non siete amanti del cavolfiore, potrete sostituirlo con un cavolfiore romanesco o con i broccoletti, ma ricordate che alla base di questa ricetta deve esserci sempre un ortaggio di stagione. Eliminando i sott’aceti e l’aceto di vino rosso nel condimento, l’insalata di rinforzo può diventare un ottimo sugo per una pasta.