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I comfort food per consolarsi dopo la fine delle vacanze

Cibi consolati per affrontare la sindrome da rientro

È buono, o almeno piace, genera una sensazione di benessere e lo cerchiamo quando siamo giù di morale: e tu, quale comfort food ti senti?

Possiamo preferire una pizza fragrante e ben condita al sushi da pucciare nella soia, una vaschetta di gelato al cabaret di pastarelle, ma tutti abbiamo il nostro comfort food del cuore. Cibo consolatore che evoca emozioni e rimedio epicureo di una estate che, puntualmente, vorremmo non finisse mai. Disfatte le valigie e attaccate le calamite al frigo, la tavola diventa il nostro porto sicuro dove assecondare i propri desideri gastronomici, un gesto che aiuterà più di qualsiasi abbraccio. Ce l’ha insegnato la pandemia ed è stato confermato anche da uno studio Nielses: dopo il primo lockdown c’è stata una impennata nelle vendite di "creme spalmabili dolci (+63,4%), tavolette di cioccolato (+21,7%), miele (+51,6%), patatine (+16,9%), vaschette di gelato (+22,5%), olive (+15,3%), pop-corn (+70%)".

Comfort food, però, non significa necessariamente mangiare ipercalorico ma si potrebbe tradurre in un piatto di spaghetti con la passata di pomodoro fresca, quella della conserva imbottigliata dalla nonna, come anche in una torta di mele da mangiare subito dopo aperto il forno, quando il suo profumo avrà iniziato a pervadere le stanze della casa.

Ecco i piatti di un menu per volersi bene

Se volessimo impegnarci a costruire un ideale menu giornaliero comfort, appunto, potremmo cominciare dalla colazione (ri)tagliandoci una fetta di torta di carote e mandorle, quello che ci vuole per iniziare la giornata con una dolce e soffice coccola, una ricetta semplice e genuina che piace a grandi e piccini. Pensando in ottica no waste, le bucce delle carote, precedentemente spellate, potrebbero essere impiegate per realizzare delle gustose e croccanti chips da mangiare ogni tanto come snack o servire durante un aperitivo in piedi.

Buono come un pezzo di pane, magari tostato così si abbassa il suo indice glicemico, lo spuntino a metà mattina può virare sul salato. Ad esempio, una bruschetta condita al naturale con olio e sale, alias la merenda povera raccontata da tutti quei bambini che oggi sono adulti.

A pranzo i pastasciuttari non dovranno privarsi di una generosa grammatura di spaghetti cacio e pepe, un grande classico della cucina italiana che dal Lazio ha conquistato tutta la penisola e poi il mondo intero. Per prepararla sono sufficienti tre ingredienti di facile reperibilità, quindi pasta, pecorino e pepe nero: il segreto della sua riuscita è non lesinare assolutamente sulla qualità delle materie prime.

Per salutare l’estate e prepararsi all’arrivo dell’autunno, non può mancare sulle tavole una crostata salata che celebra il frutto settembrino per eccellenza: il fico. La torta salata che tutti vorrebbero trovare a casa di amici è con gorgonzola, fichi, prosciutto crudo e nocciole, un antipasto per aprire al meglio una cena in compagnia.

Non poteva non essere menzionato il comfort food per eccellenza, un peccato di gola che non ha bisogno di scuse per essere mangiato: il cioccolato. Un dessert che fa subito anni ‘80 ma che non passa mai di moda è il tortino dal cuore morbido, nero e calmo come il mare di notte, da servire con una pallina di gelato alla vaniglia per dare quello shock al palato più efficace anche di un ciuffo di panna. A ogni affondo sarà pura magia.

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