Scoppia la tendenza del caffè dalgona, cremoso e dal gusto caramellato
Tutti pazzi per il caffè dalgona: ecco dov'è nato, chi l'ha inventato e come può facilmente replicare a case.

Anche in Italia, dove l’espresso affonda le radici nella Torino di fine Ottocento, il caffè dalgona è diventato una mania. La tendenza, neanche a dirlo, è esplosa nel mondo virtuale e, pian piano, ha conquistato tutti, bar compresi. Dalla prima variante, classica e schiumosa, ne sono nate tante altre, con aggiunte più o meno discutibili. Una cosa è certa: le nuove generazioni ne vanno pazze. Vediamo allora dove e com’è nato questo nuovo coffee, cos’ha di tanto speciale e come replicarlo a casa.
Caffè dalgona: dalle origini a oggi
Molto probabilmente, in futuro l’epoca che stiamo vivendo verrà descritta come "schiava delle tendenze". Il merito, se così vogliamo definirlo, è dei social, dove un giorno sì e l’altro pure spuntano come funghi nuove mode da seguire. In tutti i settori, ma c’è da dire che il food ultimamente va per la maggiore. Mentre alcuni trend sono apprezzabili, come quello dei dolci con i legumi, alcuni sono da bandire, vedasi sottaceti glitterati. Una delle preparazioni più cercate, cliccate e replicate? Caffè dalgona. Se non l’avete mai assaggiato siete out, figuriamoci se non ne avete mai sentito parlare. Niente panico, si può recuperare e siamo qui apposta.
Come suggerisce il nome, si tratta di un caffè, ma non ha nulla da spartire con il nostro caro e amato espresso. Possiamo quasi descriverlo come un mocaccino o un famoso frappuccino di Starbucks, ma a base di oro nero solubile, latte e zucchero. Il suo segreto? L’aspetto accattivante, perfetto per le foto che fanno incetta di like sui social. La tendenza è esplosa in Corea del Sud, durante il lockdown legato alla pandemia da Covid-19, quando l’attore sudcoreano Jung Il woo ha proposto ai fan la sua personale rivisitazione di un "cappuccino al contrario" assaggiato per la prima volta in un ristorante a Macao. A suo dire, era molto simile al dalgona candy, un dolce al caramello nato negli anni Cinquanta, dopo la guerra che ha investito il Paese. Like e condivisioni hanno reso virale il suo video, in tanti hanno iniziato a usare l’hashtag #dalgonacoffee e il trend è arrivato fino in Italia.
Per quanto riguarda il dolce a cui Jung Il woo ha paragonato il coffee, è nato dopo la guerra di Corea, intorno agli anni Cinquanta. All’epoca, l’esercito americano distribuì dolciumi ai bambini e loro ne rimasero estasiati. I genitori, però, non avendo soldi per acquistare simili prelibatezze provarono a replicarli a casa, mescolando lo zucchero con l’acqua e facendolo bollire fino a quando diventava leggermente giallo. A questo punto aggiungevano il bicarbonato di sodio e ottenevano una prelibatezza dal sapore caramellato deciso e gustoso. Così è nato il dalgona candy, una sorta di lecca lecca che negli anni Settanta/Ottanta era uno dei dolci di strada più consumati. Oggi, oltre che come caffè, viene venduto anche come dolcificante.
Tornando a Bomba, secondo alcune teorie l’origine della bevanda in sé (non del suo nome), si deve a Leong Kam Hon, un ex carpentiere navale che, dopo un incidente al braccio, ha aperto una caffetteria sull’isola di Coloane, nella regione di Macao. Si racconta che nel 1997 una coppia di turisti gli chiese di inventare per loro un caffè particolare. Lui gli propose una sorta di cappuccino al contrario, che poi accantonò fino al 2004, quando lo offrì all’attore Chow Yun-fat. È stato quest’ultimo, entusiasta del gusto, a parlare del coffee e a renderlo celebre in tutta la Corea e negli Stati Uniti.
Un’altra teoria ancora sostiene che questa sorta di frappuccino sia nato prendendo spunto dal phenti hui caffè o phitti hui caffè tipico dell’India. In questa bevanda, diversamente da quella coreana, il latte viene versato sopra alla miscela montata. A prescindere dall’origine, un dato non cambia: il dalgona coffee piace. Sicuramente è diventato virale perché esteticamente accattivante, ma non possiamo nascondere che ha un gusto piacevole. Gli ingredienti sono soltanto tre e di facile reperibilità: caffè solubile, latte vaccino o vegetale (in sostituzione si può usare l’acqua o il tè) e zucchero. Inoltre, la preparazione è semplicissima, richiede soltanto un montalatte, un frullatore o un minipimer.
Se avete intenzione di replicare la ricetta del cappuccino rovesciato, una precisazione è d’obbligo: il dalgona non si può fare con i chicchi di caffè macinato ma dovete necessariamente utilizzare la miscela istantanea. Soltanto con questo ingrediente riuscirete a ottenere una schiuma densa e cremosa.
Come si fa il caffè dalgona: trucchi ed errori
Per creare un ottimo caffè dalgona a casa avete bisogno di caffè solubile, zucchero (bianco o di canna, nella stessa quantità del caffè), acqua calda o latte caldo e delle semplici fruste. Non bisogna fare altro che mescolare gli ingredienti secchi con quello liquido e poi versare il topping in un bicchiere in cui avete precedentemente versato del latte o un’altra bevanda. In sostanza, dovete ottenere una cremina con cui guarnire ciò che preferite, volendo perfino lo yogurt, il porridge e il gelato.
Dal classico dalgona coffee, ovviamente, si è passati ad altre varianti. Qualcuno rimane legato alla tradizione e lo beve caldo, altri preferiscono la versione fredda. Altri ancora aggiungono alla crema da montare ingredienti più o meno alternativi: dalla polvere di cacao o cannella al whisky o rum, passando per la Nutella e il tè matcha.
Anche se il caffè coreano si ottiene alla perfezione con gli ingredienti citati, niente e nessuno vieta di sostituire la caffeina con l’orzo o il ginseng. Una precisazione, però, è necessaria: scegliete sempre un prodotto solubile, altrimenti la crema non è garantita. Se preferite la versione fredda, c’è un errore che non dovete commettere: mai mettere il ghiaccio nel mixer perché andrebbe a raffreddare l’acqua e non otterreste la cremina. Il ghiaccio va messo nel bicchiere con il latte, il tè o l’altra bevanda e sopra va messo il topping realizzato separatamente con l’acqua calda.
Per una versione vegana, consigliamo di sostituire il latte vaccino con quello di mandorla o di riso. Il loro sapore è più leggero rispetto all’avena e alla soia e non va a modificare il gusto classico del coffee coreano. Infine, ma non per importanza, l’ultimo errore che non dovete commettere: il caffè va fatto e subito consumato. Se aspettate la cremosità si perde. Qualcuno prepara topping in abbondanza e lo conserva in frigo ben coperto per due giorni, ma lo sconsigliamo: la densità non sarà mai la stessa.