Bliss point: il mix che crea dipendenza dal cibo spazzatura
Perché il bliss point è alla base della dipendenza dal cibo spazzatura? Il ballo ci sono le papille gustative e le relative reazioni cerebrali.
Vi siete mai soffermati a ‘osservare’ le vostre emozioni mentre mangiate un piatto di carbonara o una porzione di patatine fritte? Quando si consumano determinate prelibatezze, a patto che siano di proprio gusto, si avvertono sensazioni appaganti, che fanno raggiungere una sorta di pace dei sensi. Eppure, non sempre – anche se sarebbe il caso di dire raramente – questa beatitudine ha risvolti positivi sul piano della salute. In gergo tecnico si parla di bliss point, il principale responsabile della dipendenza dal cibo spazzatura. Vediamo cos’è, quali rischi comporta e cosa si può fare per evitare peccati di gola che potrebbero costare caro.
- Bliss point: cos'è e come funziona
- I rischi dei cibi che causano il bliss point
- Come evitare la dipendenza dal cibo spazzatura
Bliss point: cos’è e come funziona
Letteralmente, bliss point significa punto di beatitudine. E’ stato scoperto negli anni Settanta dal ricercatore americano Howard Moskowitz che, tramite algoritmi e formule matematiche, ha individuato il mix perfetto di zucchero, grassi e sale che causa la dipendenza dal cibo spazzatura, in inglese junk food. Siete mai riusciti ad aprire una busta di patatine e a mangiarne una soltanto? E con una confezione di Smarties, avete avuto la forza di mettere in bocca un solo confetto? Potremmo andare avanti all’infinito, ma difficilmente troveremmo un alimento di produzione industriale a cui è possibile resistere. Con cibi di questo tipo c’è solo una soluzione: trattenersi fin dall’inizio, in modo da non innescare un vero e proprio circolo vizioso.
Il merito, se così vogliamo definirlo, è di coloro che studiano le ricette dei cibi atti a creare dipendenza. Le industrie alimentari lavorano con lo scopo di suscitare una goduria irresistibile, mixando alla perfezione grassi, zuccheri e sale. Così facendo, il consumatore non si ferma al primo morso ma va avanti fino alla nausea. Questo processo, ovviamente, coinvolge anche la psiche: dopamina (ormone della ricompensa), serotonina (ormone della felicità), ossitocina (ormone dell’amore) ed endorfine (oppioidi naturali prodotti dal nostro organismo).
Gli alimenti che scatenano il bliss point sono ultra-processati, quindi frutto di diverse lavorazioni, poveri da un punto di vista nutrizionale e ricchi di ingredienti poco naturali. Pensate, ad esempio, alle crocchette di pollo che consumate in uno dei tanti fast food del pianeta e alla stessa pietanza preparata a casa, magari utilizzando carne di provenienza certificata e senza i vari insaporitori. Potreste anche riuscire a ottenere un sapore simile, ma la consistenza e le qualità nutrizionali saranno completamente diverse. Questo perché i cibi che provocano più godimento sono ricchi di sale, grassi e zuccheri.
I rischi dei cibi che causano il bliss point
Individuare i cibi che rispettano la politica del bliss point è facilissimo. Parliamo di alimenti ultra-processati, studiati appositamente per attrarre e non per nutrire, che devono dare piacere, creare dipendenza e non saziare. Per riconoscerli vi basterà dare un’occhiata all’etichetta degli ingredienti: sono tanti, economici e per niente salutari. Per legge, gli ingredienti sono scritti in ordine decrescente di quantità, pertanto se ai primi posti ci sono zuccheri, sciroppo di glucosio, conservanti, addensanti e insaporitori, optate per un altro prodotto. Se proprio non riuscite a farne a meno, cercate di consumarlo raramente.
Limitare il cibo spazzatura è fondamentale per evitare problemi di salute. Secondo diversi studi, sono tanti i rischi che si potrebbero correre: malattie cardiovascolari, diabete, obesità, infiammazioni di varia natura e patologie metaboliche. Ovviamente, un occhio di riguardo in più bisogna averlo con i bambini, i primi a essere conquistati dalle tecniche di persuasione del bliss point. I più piccoli, oltre a essere ‘drogati’ dai sapori, sono anche parecchio influenzati dalle pubblicità. Abituarli fin dall’infanzia al consumo di prelibatezze ultra-processate significa allontanarli dal gusto naturale degli alimenti, rendendoglieli quasi sconosciuti. A prescindere dalla fascia d’età, sono da evitare o limitare al massimo: energy drink, patatine fritte, snack salati, biscotti, merendine, salumi, insaccati, pizze surgelate e pietanze già pronte.
Come evitare la dipendenza dal cibo spazzatura
E’ stato ampiamente dimostrato che il bliss point rappresenta l’apice del godimento, superato il quale si rischia di ottenere l’effetto opposto, ossia il disgusto. E’ per questo che, pur trattandosi di un mix perfetto, non esistono prodotti standard, adatti a tutti, ma ricette personalizzate da ogni azienda in base al pubblico di riferimento. Lo scopo finale, però, non cambia: la stimolazione cerebrale e la conseguente dipendenza per un dato cibo. Attenzione perché il meccanismo è stato talmente studiato a puntino da non prevedere alcun errore di percorso: l’alimento deve suscitare piacere ma lo stesso non deve mai essere del tutto appagato, in modo da indurre l’utente a continuare a desiderarne sempre di più.
L’industria alimentare, ovviamente, ha sfruttato il concetto di bliss point, immettendo sul mercato prodotti che non solo creano dipendenza, ma riescono anche a fidelizzare i consumatori. Una vera e propria strategia di marketing che, in nome delle vendite e dei profitti, sacrifica o per lo meno mette in pericolo la salute delle persone. E’ per questo che bisognerebbe fermarsi un attimo e fare un passo indietro, verso un mondo ormai superato che però ci garantiva sapori genuini, veri e non camuffati.
Da tempo, ormai, i medici consigliano di seguire una dieta sana ed equilibrata, che faccia riferimento all’alternarsi delle stagioni. Pesce, carne, uova, frutta e verdura, possibilmente freschi e non precotti. Sia chiaro, non bisogna demonizzare il cibo spazzatura, ma limitarlo il più possibile in modo da non cadere nel tranello della dipendenza e non correre rischi sul piano salutare. Se, ad esempio, avete voglia di patatine fritte, potete prepararle in casa, partendo da un semplice ma prezioso ingrediente: la patata. Certo, impiegherete qualche minuto in più per sbucciare il tubero, ma vi assicuriamo che il gusto sarà completamente diverso, più naturale.
Non serve essere abili ai fornelli per portare in tavola prelibatezze simili a quelle industriali ma sicuramente più sane. Dalle girelle al cioccolato al plum cake, passando per il tortino stellato al cioccolato: queste sono le idee per la colazione, ma ce ne sono tante altre sia per i primi che per i secondi piatti. Pensate che potete perfino insaporire gli hamburger per renderli simili, anzi migliori di quelli che vi servono al fast food, oppure creare ottimi sandwich o panini da condire come preferite. Tenersi alla larga dallo junk food è possibile, basta volerlo.