La storia del baijiu, l'alcolico più venduto mondo: origine e caratteristiche
Alla scoperta del baijiu, l'alcolico di origine cinese più venduto al mondo che in pochi conoscono.
Il settore del beverage è veramente molto ampio, eppure stupisce scoprire che l’alcolico più venduto al mondo è pressoché sconosciuto. Stiamo parlando del baijiu, un’acquavite tipica della Cina che affonda le sue origini in tempi antichi. In patria non è soltanto la bevanda delle grandi occasioni, ma anche un simbolo di convivialità, socialità e amicizia. Oggi si trova in vendita perfino in Italia, in diverse varianti, ma visto il suo sapore particolarmente forte e intenso è bene conoscere al meglio le caratteristiche, almeno quelle principali. Ripercorriamo la storia di questo distillato, dalla nascita a oggi, e vediamo quali sono le etichette migliori in commercio.
- Baijiu: la storia dell'alcolico più venduto mondo
- Baijiu: che sapore ha e quali sono le etichette migliori
Baijiu: la storia dell’alcolico più venduto mondo
Ogni anno vengono venduti circa dieci miliardi di litri di baijiu, eppure in pochi lo conoscono. Stiamo parlando di un’acquavite originaria della Cina, che in patria ha un’importanza degna di nota. Non è gettonata soltanto tra le persone comuni, ma anche tra i personaggi di spicco. Questa bevanda viene offerta perfino durante gli incontri diplomatici, dettaglio che fa comprendere pienamente il suo ruolo della cultura cinese. Un distillato complesso, con note dolci, pungenti, fruttate o affumicate, che rappresenta alla perfezione il paese produttore.
In Cina, infatti, l’alcool ha sempre influenzato della vita della popolazione. Pensate che le prime tracce di una bevanda fermentata risalgono a circa 9.000 anni fa e sono state rinvenute dagli archeologi a Jiahu, nella provincia di Henan. All’epoca, era a base di riso, miele, uva e frutti di biancospino, e serviva anche per stabilire un contatto con le divinità. Per arrivare all’antenato del baijiu, però, bisogna attendere il XIII° secolo, quando in territorio cinese si diffonde il processo di distillazione. Nel corso della dinastia Ming, gli artigiani hanno iniziato a perfezionare quest’arte e sono arrivati alla creazione dello shaojiu, chiamato anche vino bruciato.
Successivamente, specialmente con l’espansione dell’Impero cinese, lo shaojiu è stato rimaneggiato e raffinato fino ad arrivare all’acquavite che oggi conosciamo con il nome di baijiu. In un primo momento, questa bevanda era apprezzata soprattutto dal popolo, poi, grazie anche alle tante varietà che sono nate, ha conquistato gli aristocratici. Non a caso, con la nascita della Repubblica Popolare Cinese, correva l’anno 1949, fu eletta come simbolo nazionale. Da questo momento in poi, sono nate distillerie regionali, la produzione è stata via via modernizzata e si è arrivati a una standardizzazione delle tecniche. Pertanto, oggi i produttori seguono regole ferree, con tanto di ricette documentate e codificate che tutti sono chiamati a rispettare.
Il baijiu è prodotto a partire da cereali come sorgo, grano, riso, mais e miglio. Il profilo aromatico può essere diverso non soltanto in base alla materia prima che si sceglie, ma anche a seconda del processo di produzione e della regione di provenienza. È molto importante la fermentazione, che avviene in grandi vasche di terracotta o di fango, che consentono una regolazione della temperatura e dell’umidità per facilitare il processo stesso. Questa fase, in base alla tipologia e alla qualità che si intende ottenere, varia da tre mesi a cinque anni. Durante la lavorazione è altrettanto fondamentale un ingrediente, il qu. Si tratta di una miscela di erbe e cereali contenente enzimi e lieviti naturali che trasformano l’amido in zuccheri. Sono questi, durante la fermentazione, a creare il profilo aromatico e la gradazione alcolica tipici della bevanda.
Terminato il processo fermentativo, si passa alla tradizionale distillazione a vapore, che serve per mantenere il carattere aromatico dell’alcolico. Infine, abbiamo l’invecchiamento, solitamente in contenitori di ceramica, terracotta o legno, che ha tempistiche diverse in base alla varietà finale che si vuole ottenere. È proprio quest’ultima fase che permette al baijiu di sviluppare i suoi sapori.
Baijiu: che sapore ha e quali sono le etichette migliori
L’alcolico di origine cinese, pur cambiando sapore in base alle materie prime e alle tecniche di produzione, ha sempre un gusto forte e intenso. Note di cereali, frutta secca, fiori, spezie e fumo, che al palato possono risultare secche, dolci, fruttate o speziate. Non è soltanto l’aroma a cambiare, ma anche la gradazione alcolica, che va da un minimo di 35° a un massimo di 60°. Generalmente, molti produttori scelgono come ingrediente base il sorgo, ma anche il riso, il grano e la soia sono gettonati. Poi bisogna considerare l’agente fermentativo qu e il processo, la temperatura e il tipo di contenitori per l’intero processo di distillazione. In linea di massima, considerate che le fermentazioni più lunghe e a temperature maggiori consentono di ottenere aromi più intensi e maturi. Attenzione, però, perché dovete fare attenzione anche al contenitore dell’invecchiamento. Se in legno o in terracotta, infatti, la gradazione alcolica sembra inferiore in favore delle qualità aromatiche.
Nell’acquisto dell’alcolico cinese potete farvi guidare dalle diciture in etichetta che ne indicano la varietà. Quella più diffuse sono quattro: Moutai (con note intense di salsa di soia, arachidi e spezie), Guilin (a base di riso, con un gusto più fresco e dolce rispetto alle altre), Luzhou (dolce e fruttata, la più venduta in patria) e Fenjiu (più leggera e delicata). Generalmente, questo alcolico si beve puro, servito in bicchierini simili a quelli che si utilizzano per gli shot, a temperatura ambiente. Alcuni barman, però, stanno iniziando a utilizzarlo anche in combinazione con altri ingredienti, per creare cocktail nuovi, che non abbiano come base il gin, la tequila o il brandy e siano diversi dal noto japanese.
L’etichetta più famosa, perché è stata servita dagli ambasciatori cinesi ad alcuni presidenti Usa come Nixon e Reagan, è Kweichow Moutai Feitian. Parliamo di una bottiglia importante, con un gusto altrettanto impattante, ma che non tutti possono permettersi: la confezione da 375 ml può arrivare a costare 450 dollari. Se volete comunque togliervi la curiosità, potete acquistare una bottiglia molto più economica ma comunque di buona qualità. Stiamo parlando di Dragon & Jade Baijiu Chinese, in vendita anche su Amazon a 50 euro circa. Distillato, invecchiato e imbottigliato in Cina, ha un profilo aromatico forte, ma non raggiunge il massimo della gradazione alcolica (40%).
In alternativa, potete optare per il Sichuan Baijiu di Ming River da 70 cl. Pur avendo un forte aroma fruttato, ha un gusto più leggero rispetto all’etichetta precedente perché non è invecchiato. La gradazione alcolica, però, è maggiore: 45%. Il prezzo è simile, poco più di 40 euro. Un’ultima raccomandazione: se decideste di compiere questo viaggio nella distilleria made in Cina ricordate che l’alcolico va assaggiato a temperatura ambiente e in piccole quantità. La dose giusta è quella di uno shot, quindi bevete responsabilmente.