Alimentazione per il benessere tiroideo
Seguire una sana alimentazione, ricca di elementi come lo iodio e il selenio, può influenzare positivamente la ghiandola tiroidea e la sua produzione di ormoni.
Il 10% degli italiani denunciano una carenza di iodio all’interno della propria alimentazione, poiché ne assume in quantità insufficiente. Carenze di tali micronutrienti possono predisporre la tiroidea a problemi che comportano una riduzione degli ormoni prodotti dalla ghiandola, con conseguenze sull’intero equilibrio dell’organismo. Con questo articolo si capirà l’importanza dello iodio e del selenio, per il benessere tiroideo e quali alimenti risultano più adatti a integrare tali micronutrienti.
A cosa serve la tiroide?
La tiroide è una ghiandola endocrina situata nel collo, che produce ormoni indispensabili per l’intero organismo. Gli ormoni tiroidei sono coinvolti:
- nella regolazione di gran parte del metabolismo corporeo;
- nella termogenesi;
- nell’accrescimento dell’organismo e nello lo sviluppo del sistema nervoso.
Per la produzione degli ormoni tiroide è necessario lo iodio, che viene introdotto attraverso l’alimentazione e accumulato proprio all’interno della tiroide. Nel caso di insufficiente assunzione di iodio, la tiroide non è in grado di produrre quantità sufficienti di ormoni tiroidei ormoni (tiroxina o T4 e triiodotironina o T3). Questo può portare, in tutte le fasi della vita, a manifestazioni cliniche chiamate nel loro complesso "disturbi da carenza iodica". Una delle manifestazioni patologiche tipiche della ghiandola è l’ipotiroidismo, ovvero l’incapacità della tiroide di sintetizzare una quantità di ormoni adeguata alle esigenze dell’intero organismo. Tra i sintomi più frequenti legati all’ipotiroidismo si possono annoverare: cute secca, capelli radi, stanchezza, cute fredda, bradicardia, sonnolenza, costipazione, astenia e intolleranza alle basse temperature. La tiroidea può essere colpita anche dalla situazione opposta di over produzione di ormoni tiroidei (ipertiroidismo) e da infiammazioni, tra le quali si ricorda la Tiroidite di Hashimoto.
Cos’è lo iodio?
Lo iodio è un micronutriente fondamentale per il corpo umano in piccole quantità (15–20 mg) ed è concentrato quasi esclusivamente nella tiroide. Il minerale è presente nelle rocce e nel suolo e per effetto delle piogge e dell’erosione, viene trasportato dalle acque superficiali nei mari e negli oceani. Lo iodio contenuto nell’acqua dei mari evapora nell’atmosfera e, con le piogge, ritorna sulla superficie terrestre. Quindi, lo iodio presente nel mare si accumula nelle alghe, nei pesci e nei crostacei, mentre quello presente nei terreni viene assorbito dalle piante. L’uomo attraverso questi alimenti riesce ad avere un giusto in-take del micronutriente all’interno del proprio organismo, ma ciò non è valido per tutte le nazioni.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e lo Iodine Global Network (IGN) valutano lo stato di nutrizione iodica all’interno della popolazione mondiale. I dati IGN (aggiornati a giugno 2020) segnalano 115 Paesi con adeguata nutrizione iodica e 23 con insufficiente apporto di iodio. In Europa, paesi nordici come la Finlandia, la Germania e la Norvegia sono i più colpiti dalla carenza iodica. L’Italia, invece, ha recentemente raggiunto la condizione di iodosufficienza grazie all’approvazione della Legge n.55 del 2005, che ha introdotto un programma di iodoprofilassi su base volontaria, e grazie a un’attenta azione di monitoraggio realizzata dall’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia-OSNAMI.
Di quanto iodio si ha bisogno?
Per far sì che la tiroide funzioni in modo adeguato e produca la giusta quantità di ormoni tiroidei è necessario che tutti, dai bambini agli adulti, assumano quotidianamente sufficienti livelli di iodio. La quantità che deve essere assunta da:
- un adolescente o da un adulto è pari a 150 microgrammi al giorno.
- una donna in gravidanza e in allattamento è pari a 250 microgrammi al giorno (per assicurare un normale sviluppo del bambino).
Se l’assunzione di iodio è importante per tutte le fasce d’età, lo è ancora di più per le donne in gravidanza, in allattamento e i bambini con meno di 3 anni. Questo perché una grave carenza di iodio che si verifica durante lo sviluppo del feto e del neonato porta a danni irreversibili del cervello e del sistema nervoso centrale e, di conseguenza, ad un ritardo mentale permanente. Carenze di iodio anche lievi, portano comunque a deficit intellettivi di minore entità. Per questo motivo in questi gruppi di soggetti si predilige un’alimentazione specifica, anche con alimenti fortificati a base di iodio (come il sale iodato).
Alimenti ricchi di iodio
Il contenuto di iodio presente negli alimenti è estremamente variabile: nei vegetali dipende dallo iodio presente nel terreno in cui sono coltivati, mentre negli alimenti di origine animale dipende dallo iodio assunto dagli animali stessi con la propria alimentazione. Gli alimenti più ricchi di iodio sono i pesci di mare ed i crostacei. Ma anche le uova ed il latte ne contengono quantità importanti. Secondo molti report scientifici è comunque risultato che la quantità media assunta normalmente con la dieta dalla popolazione è insufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero di iodio e per questo si ricorre ad alimenti fortificati come il sale iodato. Di seguito una tabella che riassume il contenuto medio di iodio all’interno degli alimenti di uso comune:
Contenuto medio di iodio negli alimenti | |
Pesce marino | 1220 μg/kg, fino a 2.5 mg/kg |
Molluschi | 798 μg/kg, fino a 1.6 mg/kg |
Alghe marine | 20-8000 mg/kg se essiccate |
Sale marino | 1.4 mg/kg |
Latte di mucca | 50-200 μg/L |
Uova | 70-90 μg/kg |
Frumento e cereali | 47 μg/kg (dipende dal terreno) |
Pesce d’acqua dolce | 30 μg/kg |
Carne | 50 μg/kg |
Frutta | 18 μg/kg |
Legumi | 30 μg/kg |
Verdura | 29 μg/kg |
Cos’è il sale iodato?
Il miglior modo per aumentare la quantità di iodio che si introduce ogni giorno è quello di utilizzare, nell’ambito di una dieta variata ed equilibrata, il sale arricchito di iodio al posto di quello comune. Si tratta semplicemente di comune sale da cucina a cui sono stati aggiunti dei sali di iodio. L’aspetto è lo stesso e non presenta odori o sapori particolari, né altera quello dei cibi a cui viene aggiunto. Ogni grammo di sale iodato che si aggiunge agli alimenti fornisce circa 30 microgrammi di iodio in più all’interno dell’alimentazione. Attenzione, però, a non eccedere con i quantitativi di sale aggiunti agli alimenti, in chiave di prevenzione del rischio cardiovascolare (leggi anche l’articolo sull’alimentazione iposodica). Per questo si consiglia di sostituire il sale iodato al normale sale da cucina, piuttosto che operare un’aggiunta al normale quantitativo di sale utilizzato.
Anche il selenio partecipa al benessere della tiroide:
La ghiandola tiroidea è l’organo che contiene la maggior concentrazione di selenio, che è concentrato all’interno di alcune proteine chiamate appunto selenoproteine, utili per la produzione degli ormoni tiroidei e per il loro ruolo antinfiammatorio ed antiossidante. Le fonti più importanti di selenio sono i cereali (grano, farine, soia), seguiti da carne (frattaglie, manzo), pesce (merluzzo, tonno), frutti di mare, uova e latticini. Esistono in commercio anche prodotti vegetali addizionati di selenio, che permettono di raggiungere i giusti livelli del micronutriente. All’interno del gruppo dei cereali, fonte maggiore di selenio, è possibile distinguere i seguenti alimenti:
Alimento | Q.tà |
Mais | 15,5 |
Riso parboiled crudo | 14,0 |
Riso brillato crudo | 10,0 |
Crusca di frumento | 4,3 |
Riso brillato, cotto [bollito in acqua distillata senza aggiunta di sale] | 4,0 |
Germe di frumento [composizione media fra germe di frumento duro e tenero] | 3,9 |
Frumento duro | 3,8 |
Pasta di semola cruda | 2,7 |
Farina di frumento duro | 2,3 |
Cornflakes Pane formato rosetta |
2,0 |
Mais dolce, in scatola, sgocciolato | 0,7 |
Per seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, con i giusti livelli di iodio è possibile rivolgersi ad un biologo nutrizionista per ricevere un piano alimentare completo e dettagliato.
Fonti
– https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_18_3_alleg.pdf
–Iodio – EpiCentro – Istituto Superiore di Sanità (iss.it)
–Global scorecard of iodine nutrition in 2020
-Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, Tabelle di Composizione degli Alimenti (agg. 2000), EDRA Medical Publishing