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3 weekend enogastronomici da fare in autunno

3 weekend enogastronomici da fare in autunno

Cucina del territorio ma anche gusti di terre lontane, ecco 3 weekend gastronomici da fare in Italia in autunno.

"Come si mangia in Italia non si mangia da nessuna parte", è questa una delle più gettonate frasi pronunciate dagli italiani sulle coste italiane durante le vacanze estive. Dopo agosto, per fortuna, arriva settembre che ci riporta all’autunno, la stagione del cibo che va a pescare nelle nostre radici gastronomiche portando in tavola ortaggi, cereali e ricette che hanno fatto la storia dell’alimentazione e del gusto di questo grande paesone. Settembre è mese di sagre, ma dà anche il via a weekend gastronomici autunnali che sono sempre più ricercati tra italiani e turisti esteri. I dati parlano chiaro, l’Italia è uno dei punti di riferimento per chi ama i tour enogastronomici: vini, salumi, formaggi diventano il focus turistico per chi vuole staccare nel fine settimana portandosi a casa un ricordo da mettere in tavola insieme ai racconti di origini e territorio. Quest’estate si è anche parlato tanto di overtourism, il fenomeno di sovraffollamento turistico che invece di fare solo bene dal punto di vista economico, lede il territorio spolpandolo e consumandolo fino all’osso cancellando quelli che sono i ritmi e l’autenticità dei luoghi. Non sono qui per dare la soluzione a quello che, a quanto pare, diventerà un problema molto serio per i prossimi anni, ma personalmente credo che non sia proprio male scegliere di vedere nuovi posti in periodi dell’anno diversi da agosto o da quei periodi più scelti.

Per farla breve, se siete anche voi colpiti dall’ansia del rientro, non vi resta che prenotare un weekend gastronomico autunnale in giro per l’Italia che, in ogni zona, offre materie prime e preparazioni da scoprire, riscoprire e, perché no, anche da portarsi a casa in forma di ricordo o di souvenir da mangiare.

3 weekend gastronomici autunnali in Italia

Un fine settimana a Trieste, tra stile austro-ungarico e gusti intensi

Cominciamo da una delle più belle città di confine del nostro Paese: la bella Trieste. Città portuale legata al mare con una cultura intrecciata dal dominio austro-ungarico che si fonde alle abitudini italiane e slovene. Lo stile liberty si confronta costantemente con quello classico ed eclettico regalando agli occhi un continuo spettacolo. Il Castello di Miramare, leggermente fuori dal centro, vi regalerà orizzonti mozzafiato immersi nell’eleganza del Golfo di Trieste. I suoi caffè sono grandi capolavori che vi riporteranno ai tempi passati. Quella di Trieste è una cucina fatta di contrasti, portate di mare si alternano a portate di carne di fattura eccellente. Il cren, il prosciutto cotto in crosta, il gulash, la jota, i crudi di mare, i fusi istriani, la Rosa di Trieste (un radicchio giovane e carnoso che cresce solo qui), l’elenco potrebbe durare all’infinito. Ma cosa e dove mangiare a Trieste in un weekend gastronomico autunnale?

La Bottega dell’Antiquario

Vi consiglio un pranzo o una cena in questo ristorante che porta alla luce la passione che Trieste ha per il vintage. La cucina parte dai grandi classici e si estende a rivisitazioni contemporanee irresistibili. Eccellenti gli gnocchi con sugo di gulash e i torchietti, fatti a mano, alla carbonara con aggiunta di tartufo nero istriano.

Il buffet da Pepi

Le gastronomie triestine sono una tappa obbligata. Qui li chiamano buffet e si trovano ad ogni angolo, più la fila è lunga e più mangerete bene. Merita di essere provato il buffet da Pepi, una storica gastronomia che oltre ai panini con il prosciutto cotto in crosta con senape e cren, vi offre uno dei piatti indimenticabili del vostro weekend gastronomico in questa città: il bollito di maiale. I tagli sono numerosi e troverete, tra questi, anche la lingua di manzo.

Trattoria le Barettine e ristorante Chimera di Bacco

Amate la cucina di mare? A Trieste siete nel posto giusto. Da la Chimera di Bacco troverete prodotti ittici freschissimi interpretati in modo classico con qualche guizzo creativo, se siete fortunati forse potrete provare gli spaghetti con le telline, molluschi che purtroppo sono sempre più rari. In Trattoria le Barettine invece, vi consiglio di provare il crudo di mare all’italiana: un tripudio di scampi, calamari, canestrelli e canocchie (tutto chiaramente secondo disponibilità del mare).

Le due stelle di Trieste

Per chi vuole godere dei prodotti autoctoni, ma vuole concedersi anche la cucina gourmet, ecco che a Trieste splendono le due stelle Michelin di Harry’s Piccolo, un vero e proprio gioiello dell’alta ristorazione. La cucina è guidata dagli chef Matteo Metullio e Davide De Pra che, insieme, propongono una cucina che, come il mare triestino, ondeggia costantemente tra prodotti autoctoni e ingredienti esotici per regalare un’esperienza fatta di emozioni uniche e indelebili.

Trieste a colazione e all’aperitivo

Andate verso Molo Audace, nella grande piazza Unità d’Italia, un capolavoro architettonico che si affaccia sul mare e fate colazione allo storico Caffè degli Specchi. Fondato nel 1839, questo caffè si trova all’interno di Palazzo Stratti ed è una tappa obbligata per chi passa in città. Per quanto riguarda l’aperitivo, in via Torino troverete numerose proposte tra bistrot e cocktail bar, ma quello che consiglio di provare è lo spritz bianco, uno degli aperitivi storici di questa zona.

Weekend nelle Langhe alla scoperta del tartufo

Autunno significa funghi, profumi del bosco che cambia con le piogge di questa stagione e gli appassionati lo sanno: è tempo di tartufo. Il Piemonte, la zona di Alba in particolare, è la patria del tartufo bianco che viene esportato in tutto il mondo. Grandi chef e trattorie fanno a gara per accaparrarsi le pepite più grandi e profumate da mettere in piatti più o meno elaborati. Ma lasciatemi dire una cosa, quando si ha una materia prima così preziosa e gustosa, il vero lusso è davvero la semplicità. Tajarin (come chiamano qui i tagliolini), uova e risotto sono il letto perfetto su cui fare sognare le lamelle di tartufo. Ma dove andare per mangiare il tartufo in un weekend nelle Langhe?

La Ciau del Tornavento

Nato nel 1931, questo ristorante è l’emblema delle Langhe. Propone prodotti del territorio e, naturalmente, il tartufo. Il menu varia leggermente a seconda delle stagioni, ma in autunno troverete i grandi classici della cucina piemontese arricchiti dalle portate simbolo con il tartufo bianco. Se volete provare la cucina storica di questi territori, che comprende anche frattaglie e carne, siete nel posto giusto. Sempre meglio prenotare!

Trattoria nelle Vigne

Il nome di questa trattoria non nasconde il luogo che vi circonderà. Il Piemonte è certamente una meta ambita per il cibo, ma anche gli amanti del buon vino qui cammineranno su un terreno fertile. I piatti che troverete sono semplici e raccontano di un territorio molto ricco dal punto di vista gastronomico. L’ambiente è informale e conviviale e in autunno potrete anche trovare un menu interamente dedicato al tartufo.

Borgo Sant’Anna

Questo ristorante ha la fortuna di godere del suo orto, motivo per cui mangerete ortaggi freschissimi che sono lavorati il meno possibile per gustarne appieno il sapore autentico e genuino. Le ricette della tradizione brillano di una luce creativa che vi imprimerà un ricordo nella mente che non andrà via mai. Questo è territorio di vigne, la cantina è quindi ricca e interessante con perle che gli amanti del vino apprezzeranno particolarmente.

Milano: cosmopolita per tutti i gusti

La stagione migliore per fare un weekend gastronomico a Milano è l’autunno. Il caldo opprimente dell’estate è svanito e la città brilla di quella luce che anticipa il Natale e si mette alle spalle l’agosto che la lascia sola soletta. Per provare tutti i gusti di Milano non basta un solo weekend, questo deve essere molto chiaro sia a chi la visita per la prima volta, sia a chi ama riscoprirla ogni volta. La vera cucina milanese è difficile da descrivere, certamente ci sono dei piatti simbolo della meneghina, come il celebre risotto alla milanese e l’iconica cotoletta, rigorosamente alta e fritta nel burro chiarificato. Ma Milano è una città in costante movimento, accogliente per quanto si tenda a lamentarsi del contrario e tutt’altro che xenofoba. Milano ama i profumi e i sapori di ogni parte del mondo, a volte esagera un po’ con il suo entusiasmo, è vero, ma è un pregio che va riconosciuto a questa città che è forse la prima in Italia a lasciare spazio a tutte le cucine.

La Milano del vino

Se è il vino che vi spinge a viaggiare, qui troverete luoghi che sono il punto di riferimento di sommelier e appassionati. Se siete per la prima volta in città ritagliatevi il tempo per bere un bicchiere alle famose Cantine Isola, nel cuore di chinatown nella pedonale via Paolo Sarpi. Qui, soprattutto nel fine settimana, si raccolgono i milanesi per incontrarsi e aprire bottiglie anche di altissimo livello. Consiglio anche una seconda tappa, all’Osteria alla Concorrenza di via Melzo, in mezzo alla vitalità del quartiere di Porta Venezia. A differenza delle Cantine Isola, qui potrete anche smangiucchiare crostoni e taglieri di salumi di buon livello.

Milano che parla e mangia giapponese

Una delle cucine che spopola a Milano è sicuramente quella giapponese. Attenzione! Non parlo di quella fake degli all u can eat, ma quella autentica che non propone salmone di dubbia provenienza. Se amate la cultura gastronomica del Sol Levante vi consiglio di fare un salto da Bentoteca dove i prodotti italiani si fondono alla cucina del Giappone. Ottima anche l’esperienza della cucina kaiseki di Hazama, in via Savona nel quartiere del design, dove troverete la cucina confortevole delle case giapponesi con una piccola contaminazione italiana. Se amate il sushi, potrete fare visita a Omacase Sushiteca, a pochi passi dai Navigli.

Le trattorie milanesi

Milano non è solo terrazze e lustrini, a differenza di quello che si possa pensare. Esiste una Milano molto popolare per chi abita qui e ama l’informalità e il gusto delle cucine autentiche che si traduce con una parola: trattoria. Con un po’ di fortuna, e tanto anticipo, potrete prenotare un tavolo da Trippa, in zona Porta Romana, l’ormai storico ristorante di chef Diego Rossi a cui dobbiamo il merito di aver riportato in trend il concetto di trattoria informale dove si torna sempre volentieri perché si è stati bene. Se invece avete una passione sfrenata per la pasta fresca, il mio consiglio è quello di prenotare un tavolo da Mauro il Bolognese, non troppo distante dal Naviglio Grande. Questo è un luogo sacro per chi non può fare a meno di tagliatelle, tortelli, tortellini, ragù, gramigna e tutto quello che la cucina bolognese possa offrire. Importante sottolineare che tutta la pasta fresca è preparata a mano ogni giorno.

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