Le Madeleines: un dolce ricordo di proustiana memoria
(di Manuela Zanni ) La “madeleine” è un piccolo dolcetto soffice caratterizzato dalla particolare forma a conchiglia, derivata dall’apposito stampo in cui viene cotto, tipico del nord-est della Francia e di tutta la nazione in genere. Il sapore è simile a quello del plum cake, sebbene la consistenza sia leggermente diversa e il gusto più delicato, con un aroma di burro, misto a quello di mandorla e limone che lo rende unico ed inconfondibile. Fuori dal territorio francese, le madeleines sono famose per l'associazione con l'opera di Marcel Proust “À la recherche du temps perdu”. Scopriamo insieme il perché e la gustosa ricetta.
Ciascuno di noi ha un cibo
, un gusto, una pietanza che, alla sola idea di assaporarla, ci conforta se siamo tristi, ci aiuta a superare dei momenti difficili e, pur non potendo risolvere i nostri problemi, ci aiuta a metterli temporaneamente da parte, almeno per la durata del magico incontro del nostro palato con quegli ingredienti la cui combinazione consente ai nostri sensi di compiere un meraviglioso viaggio fino alla nostra infanzia e di farci ritrovare le nostre radici.
E ciò che accade a Marcel Proust nella sua opera "À la recherche du temps perdu" nella quale egli mangia una petite madeleine (o madeleinette) e questa risveglia in lui i ricordi della sua infanzia, divenendo in questo modo il fulcro dell’opera stessa.
Riportiamo, di seguito, il pezzo saliente:
[…] in una giornata d’inverno, rientrando a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di prendere, contrariamente alla mia abitudine, un po’ di tè. Rifiutai dapprima, e poi, non so perché, mutai d’avviso. Ella mandò a prendere uno di quei biscotti pienotti e corti chiamati Petites Madeleines, che paiono aver avuto come stampo la valva scanalata d’una conchiglia di San Giacomo. Ed ecco macchinalmente oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione d’un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di Madeleine. Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva subito resi indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa o meglio, quell’essenza non era dentro di me, IO ero quell’essenza. Avevo smesso di sentirmi mediocre, contingente, mortale. Da dove era potuta giungermi una gioia così potente? Sentivo che era legata al sapore del tè e del dolce, ma lo superava infinitamente, non doveva condividerne la natura. Da dove veniva? Bevo una seconda sorsata nella quale non trovo nulla di più che nella prima, una terza che mi dà un po’ meno della seconda. E’ tempo che mi fermi, la virtù del filtro sembra diminuire. E’ chiaro che la verità che cerco non è lì dentro, ma in me. […].M. Proust
In questo caso quella morbida "conchiglia" al burro, una volta intinta nel tè e gustata, diviene immateriale e assume il valore di tramite tra lo scrittore e la propria anima, consentendogli di ritrovare finalmente sé stesso, attraverso i ricordi in lui risvegliati da quel prezioso boccone.
Di seguito riportiamo la semplice e gustosa ricetta.
LES MADELEINES
Ingredienti:
– 100 g di farina
– 100 g di burro (o margarina) + un po’ per lo stampo
– 100 g di zucchero semolato
– 2 uova intere e 2 tuorli (di galline allevate all’aria aperta!)
– La scorza grattugiata di 1 limone non trattato
– 1 bacca di vaniglia
– 1 fialetta di aroma di mandorla
– 1/2 bustina di lievito in polvere per dolci
– Sale fino
Procedimento
– Fondete il burro in un pentolino a fuoco lento (non deve scurirsi). Quando il burro è fuso, lasciatelo intiepidire.
– Montate le uova e i tuorli con lo zucchero e un pizzico di sale con l’aiuto di una frusta elettrica. Quando il composto è soffice e gonfio, incorporate la farina, il lievito e la vaniglia estratta dalla bacca, setacciando il tutto e mescolando con un cucchiaio di legno con movimenti delicati dal basso verso l’alto.
– Infine incorporate il burro fuso raffreddato e la scorza grattugiata del limone e l’aroma di mandorla.
– Fate riposare l’impasto a temperatura ambiente per un’ora. A questo punto imburrate lo stampo e riempite le cavità con l’impasto avendo cura di non riempirle completamente per consentire la lievitazione. Infornate a 200 °C per 12 minuti.
– Una volta cotti, togliete dal forno e sformate i dolcetti tiepidi capovolgendo lo stampo. Servite accompagnando con una buona tazza di tè e con una gustosa composta di frutta.