Mangiare la buccia di frutta e verdura: quando sì e quando no
Abitudine e gusto ci fanno solitamente sbucciare frutta e ortaggi, ma cosa perdiamo?
Quando assaporiamo un bel frutto
, come una mela, una pera o anche verdure come i pomodori, siamo abituali ad eliminare la buccia, perché è dura da masticare, oppure ha un sapore differente, o ancora perché nella salsa quelle bucce che vagano sono brutte da vedersi o da sentire sotto il palato.
In natura lo scopo della buccia è quello di difendere la morbida polpa dall’attacco degli insetti e dall’ambiente circostante, questa caratteristica fa sì che la buccia sia anche la parte del frutto più ricca di sostanze antiossidanti e protettive.
Nella buccia delle mele si trova più del 50% della vitamina C totale, mentre per i flavonoidi la percentuale sale addirittura al 95%, nella buccia delle carote i flavonoidi presenti sfiorano l’85% del totale, e nei pomodori la maggior parte dei licopeni sono contenuti proprio nella buccia!
Questi dati sconsiglierebbero vivamente di togliere la buccia a frutta e verdura, ma d’altro canto esistono diversi elementi che ne consigliano invece l’eliminazione, quali la possibile presenza di pesticidi e lo sporco dell’ambiente.
Come fare allora per gustare un frutto completo di buccia?
E’ indispensabile scegliere frutta biologica con una provenienza sicura, frutta che va SEMPRE lavata accuratamente sotto acqua corrente ed eventualmente spazzolata per eliminare i residui di terra e prevenire rischi igienici.
Le patate meritano un discorso a parte, la loro sottilissima buccia è ricca di vitamina E e lo strato di polpa immediatamente sottostante è invece ricco di vitamina C. Di contro la buccia può presentare tracce di solanina, una sostanza tossica che si sviluppa quando la patate viene esposta alla luce solare, il consiglio è di mangiare con la buccia solo patate biologiche novelle che non presentino striature verdi sulla buccia, che rivelano la solanina presente.
Il problema “buccia sì, buccia no” si ripresenta anche quando si parla dei cereali, che quando vengono raffinati perdono completamente il tegumento che è l’unica parte del cereale a essere ricca di acido ferulico, un valido antagonista di tumori e infezioni, sarebbe proprio il caso di abituare il nostro palato al gusto particolare dei cereali integrali ed utilizzare in massima parte questa tipologia di alimento.
Inutile dire che anche i cereali integrali dovrebbero essere biologici per evitare i residui di pesticidi.
Non dimentichiamo inoltre che anche i legumi possiedono delle bucce che sono particolarmente ricche di fibre, utilissime per il buon funzionamento del nostro sistema digerente, ma in questo caso la regola generale è di ascoltare il nostro corpo ed alternare vegetali con la buccia ad altri più raffinati che son stati sbucciati.