Sex and the city (versione foodie!)
Tre amiche trentenni si raccontano a tavola nel libro “Manuale di cucina sentimentale”
Si incontrano a cena
, ogni venerdì sera, stordendosi di chiacchiere. Sono le tre amiche "gastrofissate" protagoniste del romanzo di Martina Liverani "Manuale di cucina sentimentale" (Baldini & Castoldi), uscito da poco in libreria.
Ma di cosa parlano Cecilia, una foodblogger imprigionata nel corpo di un avvocato, Agata, una giornalista sovrappeso con l’ossessione della dieta e Tessa, una bio-donna integralista del km zero? Di tizi carini, colleghi, amanti, lavori precari, capi idioti, dipendenza da social network, colpi di testa e sesso insoddisfacente.
Impossibile non simpatizzare per Agata, che, con i suoi chili di troppo, fatica a barcamenarsi in un ambiente spietato, dove domina la taglia 42 e spesso l’apparire è più importante dell’essere. Ironia della sorte, scrive di moda e bellezza per le riviste più glamour del momento, del tipo "Nonsièmaiabbastanzamagri" o "Nonvedicomeseigrassa", ed è perennemente a dieta perché si sente insoddisfatta e inadeguata.
Ad accomunare le tre amiche, poco più che trentenni, una folgorante, irresistibile, meravigliosa, passione per la cucina. E così, tra panetti di pasta madre cresciuti ed accuditi come bambini, carne marinata all’alba, carbonare incerte, golose cupcake, crostate caserecce, diete lampo, tavole periodiche e condimenti bizzarri, Martina Liverani ci svela il sottobosco di una generazione. Una generazione di antieroi, un po’ sfigati, tanto insicuri, che cercano in tutti i modi di essere felici.
Un libro da tenere sul comodino, rileggendolo ogni tanto per ricordarsi che per stare al mondo ci vuole un po’ di pepe e tanta, tanta, ironia. Perché, in fondo, per la felicità, basta poco: un bicchiere di vino, una chiacchiera fra amici e una focaccia ai fiori di sambuco. E, naturalmente, una cena da condividere con le persone che amiamo.
