Ricette con Vongole
Le vongole sono molluschi dal sapore deciso ed invitante, ottimi in risotti, zuppe e piatti di pasta ma anche come antipasto o secondi. Conosciamo meglio le loro caratteristiche.
Vongole, proprietà principali
Le vongole sono molluschi bivalve costituiti da un guscio robusto a forma di ventaglio di colore bianco-grigio-giallastro con macchie e striature più scure. Tra le principali tipologie ricordiamo la verace – la più comune e apprezzata -, la filippina – originaria del Pacifico e poi diffusa in Veneto, di dimensioni superiori e dalle carni meno tenere – il lupino e il longone – dal guscio fragile e dalle carni dolci e delicate. Il periodo migliore per consumarle va da maggio ad agosto, nonostante possano essere pescate in qualsiasi stagione dell’anno. Le vongole devono essere acquistate vive, lasciate in acqua salata per qualche ora e messe in una padella calda per pochi minuti affinché si aprano rilasciando un liquido che può essere usato previa filtrazione. Sono impiegate soprattutto nella preparazione di primi piatti come risotti, zuppe o paste, ma anche in antipasti e secondi, ad esempio al forno con uno strato fine di trito di pane grattugiato, aglio e prezzemolo.
Vongole, valori nutrizionali
Le vongole forniscono 72 calorie ogni 100 g. Contengono perlopiù acqua e proteine e un quantitativo ridotto di grassi, di cui una parte di colesterolo. Tra le vitamine è ben rappresentata la A, con tracce di B6 e C, mentre tra i sali minerali ricordiamo buone quantità di sodio, potassio, calcio, ferro e magnesio.
Vongole, benefici e controindicazioni
Le vongole sono alimenti fondamentali per lo sviluppo dell’organismo, capaci di sostenere il sistema immunitario, Inoltre contribuiscono a mantenere il bilancio idrico e la pressione sanguigna nella norma. Infine hanno la funzione di regolare il battito cardiaco e l’eccitabilità neuromuscolare. Nonostante abbiano un apporto calorico ridotto, è necessario consumarle con parsimonia soprattutto in caso di ipertensione e colesterolo alto e mangiarle sempre cotte in caso di epatite. È bene ricordare che possono provocare salmonellosi, tifo, epatite A e colera nel caso in cui non siano fresche.