Ricette con Vitello
Il vitello è una carne tenera ed estremamente versatile in cucina poiché a seconda del taglio scelto può essere impiegata in numerose ricette. Conosciamo meglio le sue caratteristiche.
Vitello, proprietà principali
Il vitello è un bovino di età compresa tra i 5 e i 7 mesi alimentato solo con latte, dalle carni tenere e rosate quando è fresco. In genere viene consegnato al venditore in quarti anteriori e posteriori, poi divisi in tagli. Tra quelli di prima scelta abbiamo il filetto, il roast-beef, la fesa, la noce, lo scamone, il magatello, il cosciotto e l’arrosto, tra quelli di seconda scelta la coppa, la punta, il reale, la spalla, il fiocco e il carré; tra quelli di terza scelta il muscolo, il garetto, gli ossibuchi e la testina. La decisione di optare per un pezzo invece che per l’altro dipende dal tipo di preparazione che si intende affrontare; la carne può essere bollita, lessata, arrostita, stufata, grigliata, lessata o fritta, si possono cucinare bistecche, scaloppine, tagliate, spezzatini o brasati, ma anche ossibuchi, hamburgher, sughi o tartare: ecco perché chi non è esperto farebbe bene ad affidarsi ai consigli del proprio macellaio di fiducia.
Vitello, valori nutrizionali
Il vitello fornisce 143 calorie ogni 100 g. Contiene perlopiù acqua e proteine – meno rispetto al bovino adulto -, e un quantitativo inferiore ma comunque da considerare di grassi, perlopiù saturi e monoinsaturi con una parte di colesterolo. Tra le vitamine sono ben rappresentate quelle del gruppo B e la E, mentre tra i sali minerali ricordiamo buone quantità di potassio, fosforo, sodio, magnesio, calcio e ferro, oltre a zinco, rame manganese e selenio.
Vitello, benefici e controindicazioni
Il vitello è un buon alleato del metabolismo e del sistema nervoso – soprattutto in gravidanza -, ma è anche di denti e ossa. È nutriente e particolarmente indicato nei regimi alimentari di bambini e ragazzi, sportivi e anziani, donne in gravidanza e in allattamento. Tuttavia, visto il contenuto di grasso e colesterolo, è bene consumarlo al massimo due volte a settimana senza eccedere nelle porzioni in modo da sfruttare al meglio i suoi benefici, ma senza aumentare la possibilità di contrarre vari tipi di malattie, tra cui quelle cardiovascolari.