Ricette con Trippa
Rivalutiamo la trippa, un alimento utilizzato in diverse ricette tradizionali ripreso in piatti più moderni perché povero di grassi ma ricco di proteine nobili. Conosciamo le sue caratteristiche.
Trippa, proprietà principali
La trippa è una frattaglia costituita dalle prime tre camere dello stomaco dei bovini – non dell’intestino come spesso si crede -, debitamente lavate ed igienizzate con la bollitura. In commercio troviamo sia la varietà bianca che quella grigia, da preferire alla prima perché sbiancata con prodotti chimici e bollita più a lungo. La trippa si conserva in frigorifero per 24 ore al massimo e prima di consumarla. Anche se è stata acquistata già cotta, è sempre necessario bollirla in acqua e limone, lavarla e lasciarla in ammollo in acqua con pezzi di limone per circa un’ora. Le ricette più note sono alla milanese, alla romana, alla fiorentina, alla napoletana e in umido con patate, ma viene impiegata in diversi altri piatti tradizionali.
Trippa, valori nutrizionali
La trippa fornisce 100 calorie ogni 100 g. Contiene perlopiù proteine e una parte inferiore di grassi. Tra le vitamine sono ben rappresentate la C e quelle del gruppo B, mentre tra i sali minerali ricordiamo buone quantità di sodio, fosforo, potassio, calcio e ferro.
Trippa, benefici e controindicazioni
Essendo la trippa un alimento sostanzialmente magro, se non condita eccessivamente è adatta a qualsiasi regime alimentare. Utile a prevenire l’osteoporosi, serve anche a sostenere ossa, pelle, muscoli, denti e gengive, unghie e capelli, grazie all’alto contenuto di collagene. Inoltre sostiene i vasi sanguigni e le articolazioni. Tuttavia ne è sconsigliato il consumo in caso di problemi renali e colesterolo alto ed essendo un prodotto di origine animale è sempre bene assumerlo nelle porzioni consigliate.