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Ricette con Tartufo bianco d'Alba

Il Tartufo Bianco d'Alba è uno degli ingredienti più preziosi e apprezzati della cucina italiana: vediamo come usarlo in cucina per poterlo gustare al meglio Il tartufo bianco d’Alba è considerato il tartufo per antonomasia: il suo aroma e le sue proprietà lo rendono uno degli ingredienti più pregiati in Italia

Il tartufo bianco d’Alba è uno dei più apprezzati e pregiati tartufi italiani. La sua storia secolare è caratterizzata dal successo nelle più grandi corti nobiliari, all’interno delle quali questo tubero pregiato veniva amato per il suo sapore straordinario e persino per il suo odore così peculiare.

Tartufo bianco d’Alba, proprietà principali

Il tartufo bianco d’Alba ha, come abbiamo già accennato, una storia secolare. In generale, l’uso del tartufo bianco in cucina risale addirittura all’epoca Romana: Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, lo definiva un mirabilis tuber, ovvero un tubero miracoloso. Questa esaltazione del tartufo era dovuta alla sua caratteristica principale, ovvero il nascere (e crescere) senza radici.

L’individuazione della presenza di tartufi nelle Langhe, e più precisamente ad Alba, risale invece al Rinascimento. In questo periodo i tartufi dell’albese divennero talmente tanto rinomati da essere utilizzati come doni per i più importanti esponenti delle corti nobiliari europee. Al medico torinese Vittorio Pico, però, si deve l’identificazione e l’attribuzione di specifiche proprietà al tartufo bianco d’Alba, che proprio dal medico prende il suo nome botanico: tuber magnatum pico.

Pico, nella sua Melethemata Inauguralia, esalta il tartufo d’Alba e ne tratteggia gli standard: l’esterno ha una forma irregolare e vagamente appiattita, un aspetto liscio con un colore che tende al giallo e macchie che vanno dal rosso al bruno. All’interno, invece, ha un colore che va dal bianco latte al rosa, con sfumature di marrone e venature giallastre.

Ne descrive anche odoresapore: il primo era ed è più intenso e aromatico rispetto ad altri tipi di tartufo (come quello nero o quello di Norcia), al punto da ricordare un mix di aglio e formaggio fermentato, mentre il secondo si distingue per la sua punta piccante e per il somigliare, in qualche modo, a quello del grana padano).

Tartufo bianco d’Alba, valori nutrizionali

Il tartufo bianco d’Alba non viene consumato in enormi quantità, ma in ogni caso il suo apporto calorico è davvero basso, solo 31 calorie per 100 grammi. Ciò non deve stupire: il tartufo, infatti, è costituito prevalentemente d’acqua. Ciononostante, contiene fibre (9 grammi), proteine (circa 6 grammi) e tracce di carboidrati (0,5 grammi) e grassi (0,3 grammi). È inoltre ricco di sali minerali, tra cui ferro, calcio, potassio, sodio, magnesio, zinco, rame e soprattutto fosforo. Non solo: presenta anche tracce moderate di vitamine, soprattutto C, B3, B2 e B1.

Tartufo bianco d’Alba, benefici e controindicazioni

Consumare il tartufo bianco d’Alba apporta diversi benefici al corpo umano. Come abbiamo visto, è ricco di proteine e fibre e ciò fa sì che si adatti ad ogni regime alimentare e a ogni età, senza particolari limitazioni. Il suo scarsissimo contenuto di grassi, inoltre, lo rende adatto anche a chi soffre di ipercolesterolemia o problemi cardiovascolari. Lo stesso si può dire per l’alto contenuto di vitamine e sali minerali. L’unica cosa a cui occorre fare attenzione è non cuocerlo, non perché faccia male ma perché perderebbe buona parte del suo profilo vitaminico. Non ci sono particolari controindicazioni per il consumo di tartufo bianco d’Alba a meno che, chiaramente, non si sia allergici.

  1. Agnolotti al tartufo bianco d'Alba
  2. Insalata di carne all'Albese

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