Ricette con Sottofesa di vitello
La sottofesa di vitello è un taglio di carne povero di tessuto connettivo: scopriamo come usarlo al meglio in base alle sue proprietà principali
La sottofesa di vitello è un taglio bovino derivato dalla coscia, di forma rettangolare, semplice da tagliare e da affettare in base alle necessità.
Sottofesa di vitello, proprietà principali
Insieme alla fesa di vitello, la sottofesa è uno dei tagli più grandi del vitello, per altro di prima qualità. Lo si ricava dalla parte laterale della coscia, nella stessa area da cui viene ritagliato un altro taglio molto prelibato, la noce di vitello.
Di base, la sottofesa di vitello è di un taglio di carne morbido e povero di tessuto connettivo, perfetto per essere affettato in modo finissimo, tanto che viene spesso suggerito per fare il roast-beef. In realtà, però, si può tagliare a piacimento a patto di ricordare che la cottura non deve mai essere troppo lunga per evitare indurimenti. Compatta e tenera, la sottofesa è nutriente e gustosa.
Sottofesa di vitello, valori nutrizionali
In quanto carne rossa e magra, la sottofesa di vitello è poco calorica: si parla di 172 calorie per 100 grammi. Fornisce soprattutto molte proteine (circa 22 grammi), ha pochi grassi (circa 3 grammi) e non contiene fibre, carboidrati né zuccheri. Tuttavia, è ricca di sali minerali, tra cui potassio, ferro, zinco e selenio, e vitamine, tra cui vitamina C, vitamina B6, vitamina PP e vitamina B12.
Sottofesa di vitello, benefici e controindicazioni
Considerato il basso apporto di calorie, la sottofesa di vitello è l’ideale per praticamente qualsiasi regime alimentare. È molto indicata a coloro che necessitano di alimenti particolarmente nutrienti (bambini, anziani e donne in gravidanza, anche se chiaramente queste ultime devono sempre consumarla ben cotta) o a chi si trova in uno stato di salute delicato. È ottima anche per chi fa sport, dato l’alto numero di proteine, o per chi ha uno stile di vita particolarmente attivo. Nonostante ciò, bisogna sempre non esagerare: il consumo continuativo e le grandi quantità aumentano infatti il rischio di ulcere e gastriti.