Ricette con Santoreggia
È anche definita come l'erba dell'amore: la santoreggia è un ingrediente che non dovrebbe mai mancare in cucina per le sue proprietà e i suoi benefici.
Santoreggia, proprietà principali
Le proprietà aromatiche e officinali della santoreggia sono note fin dall’antichità. Questa pianta, appartenente alla famiglia delle Laminaceae, è coltivata in tutto il bacino del Mediterraneo e preferisce i climi temperati-caldi, che ne esaltano al meglio le qualità. Tra le varietà presenti in natura, sono conosciute la Satureja hortensis – nota anche come domestica – e la Satureja montana – che cresce invece nei climi più freddi. In passato, si riteneva che avesse delle proprietà afrodisiache e, per questo, è ancora note come l’erba dell’amore.
La parte utilizzabile e commestibile di quest’erba è rappresentata dalle foglie, che possono essere usate fresche o secche. Il loro colore è solitamente grigiastro, con gli steli che invece si notano per un colore rosso. Il suo sentore speziato è molto particolare, tanto da essere nota come erba pepe o erba acciuga. L’aroma è invece vicino a quello balsamico del timo, con una nota acidula che somiglia al limone. Il suo impiego in cucina è incentrato su tutti i tipi di ricette, dalla carne al pesce per arrivare alle verdure o ai legumi. Le foglie di santoreggia sono utilizzate prevalentemente nei mix di erbe aromatiche. Il suo uso è molto simile a quello del timo e della salvia, quindi può essere perfetta davvero su tutto.
Santoreggia, valori nutrizionali
L’energia apportata dalla santoreggia è estremamente limitata, con 270 calorie, presenti in 100 grammi d’erba. Si conta anche una certa quantità di grassi, pari al 6% del totale, con 68 grammi di carboidrati, 6 grammi di proteine e 10 grammi d’acqua.
Santoreggia, benefici e controindicazioni
Utilizzata sulle carni, fa digerire al meglio quelle frollate per il suo potere antibiotico, diminuisce il dolore gastrico nervoso ed è utilizzata anche come coadiuvante nella cura di malattie respiratorie. Il consumo di santoreggia come condimento in cucina non comporta particolari controindicazioni, mentre il suo uso come fitoterapico è sempre da valutare sotto stretto controllo medico.