Ricette con Riso parboiled
Il riso parboiled viene prodotto mediante una particolare procedura che lo rende più resistente alla cottura: ecco quali sono i suoi usi principali.
Il riso parboiled non è, come si potrebbe pensare, una particolare varietà di riso. Il suo nome deriva dall’inglese partially boiled (che significa parzialmente bollito) ed è il prodotto derivante da un preciso procedimento applicato ai chicchi di riso grezzo. Tale lavorazione prevede una cottura a vapore dei chicchi ancora avvolti nella loro protezione esterna ed una successiva fase di essiccatura. Questo procedimento viene effettuato per rendere i chicchi di riso più nutrienti e garantire una maggiore resistenza in cottura.
Riso parboiled, valori nutrizionali
Caratteristica principale del riso parboiled è la maggiore resistenza dell’amido. I chicchi di riso parboiled, infatti, rilasciano meno amido: ciò consente una cottura più rapida ma al contempo una maggiore resistenza in caso di lunghe cotture. In altre parole, il riso parboiled non scuoce. Le proprietà nutrizionali del riso parboiled non si discostano molto da quelle del riso integrale. Troviamo pertanto un discreto contenuto di fibre (non elevatissimo ma comunque più alto del riso brillato). Queste sostanze sono molto utili per il benessere, perché aiutano la digestione e migliorano il transito intestinale. Derivando da un processo di essiccazione, il riso parboiled a parità di peso ha un contenuto calorico leggermente maggiore rispetto ad altri tipi di riso. Le calorie sono fornite per circa l’80% da carboidrati, prevalentemente amido. Ha un buon contenuto di sali minerali: sono presenti soprattutto fosforo e potassio, minerale che contribuisce al contenimento dell’ipertensione. Comunemente ad altri tipi di riso, non si rileva un profilo vitaminico importante: tuttavia vale la pena menzionare una discreta presenza di vitamine del gruppo B.
Riso parboiled, usi in cucina
Le caratteristiche del riso parboiled lo rendono particolarmente adatto a insalate di riso fredde, o come riso “bianco” in accompagnamento a secondi piatti di carne o di pesce. Non è molto adatto ai risotti: non rilascia amido, per cui resta troppo asciutto e non riesce ad amalgamarsi con gli altri ingredienti e a donare a questi piatti la classica cremosità.