Ricette con Prugne secche
Le prugne secche, che tradizionalmente fungono da ottimo lassativo, sono deliziose come snack o per arricchire una buona colazione: ecco come impiegarle in cucina.
Le prugne sono uno dei frutti più presenti sulle tavole degli italiani. La loro coltivazione è diffusa in molti Paesi europei, oltre agli Stati Uniti, specie in California. Le prugne secche derivano ovviamente dal frutto fresco, a seguito del procedimento di essiccatura. Questo processo, che a livello industriale avviene in appositi forni, può essere effettuato anche in casa. Una volta lavate le prugne fresche e private del nocciolo, possono essere lasciate ad essiccare al sole (occorreranno alcuni giorni), oppure messe in forno, a temperatura non troppo alta (circa 100-120 gradi) per circa un’ora e mezza.
Prugne secche, valori nutrizionali
Le proprietà nutrizionali delle prugne secche sono davvero notevoli. Trattandosi di un alimento essiccato, il contenuto calorico è più alto, a parità di peso, rispetto al prodotto fresco. Per le prugne secche si tratta di circa 240 kcal per 100 grammi: un apporto notevole, anche se consumare poche decine di grammi di questo prodotto è davvero impegnativo, dato anche l’alto potere saziante. Il contenuto di proteine e grassi è minimale, mentre è molto alto quello delle fibre. Ciò conferma quanto diffuso nella cultura popolare, ovvero che le prugne, anche nella loro variante essiccata, hanno un forte potere lassativo. Questa caratteristica è potenziata dalla presenza in elevata quantità del sorbitolo, uno zucchero che favorisce la funzione lassativa, che si trova in quantità 10 volte maggiore nelle prugne essiccate rispetto a quelle fresche. Questi frutti contengono molte vitamine, specie vitamina A e betacarotene, oltre a sali minerali quali potassio, magnesio e zinco.
Prugne secche, usi in cucina
Le prugne secche possono essere consumate in diversi modi. Come spuntino o a fine pasto, oppure sono ottime a colazione, insieme ad uno yogurt e a cereali. Ma le prugne secche possono essere utilizzate anche in maniera più ardita. Si possono infatti impiegare per realizzare salse da accompagnare ad arrosti o piatti di pesce, oltre ad essere un buon abbinamento ad un tagliere di formaggi.