Ricette con Pastinaca
Simile alla carota, la pastinaca si consuma cotta ed è amata per il suo sapore lievemente acidulo che conferisce un gusto speciale ai piatti in cui è utilizzata
Pastinaca, caratteristiche principali
La pastinaca, o anche Pastinaca sativa, è un tubero poco conosciuto in Italia e diffuso in altri paesi del mondo. Si tratta di una pianta biennale, coltivata come annuale, che fa parte della famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere) e si caratterizza per un fusto erbaceo cavo e per delle radici carnose. Si consuma sempre cotta ed è apprezzata per il suo sapore acidulo. Come ingrediente, si usa nelle ricette vegane come – ad esempio – nella minestra di seitan, oppure nella crema di pastinaca e cumino. Trova impiego anche in piatti a base di carne, anche se molto particolari, come l’oca arrosto.
La radice di pastinaca, quella che è destinata alla cucina, si presenta come un tubero allungato e di colore bianco, molto simile alla carota. Il sapore è lievemente acidulo e la sua consumazione richiede un’attenta cottura. La pianta è molto semplice da coltivare e trova terreno fertile in tutte le aree in cui si coltivano le carote, con le quali condividono numerose caratteristiche botaniche. Analogamente, è attaccata dai medesimi parassiti e dalle stesse malattie. In Italia, si coltiva principalmente al Sud dove trova un clima ideale per svilupparsi al meglio. Richiede quindi una certa cura del terreno, che dev’essere sciolto adeguatamente e dev’essere drenate, per sfavorire il ristagno d’acqua.
Pastinaca, valori nutrizionali
La pastinaca è un ortaggio a basso contenuto calorico ma ricco di principi nutritivi benefici. Per 100 grammi di pastinaca, si contano circa 75 kcal.
Pastianaca, benefici e controindicazioni
Nella pastinaca coltivata, è contenuta circa l’80% d’acqua, con il 5% di zuccheri. È presente una certa quantità di proteine, pochi grassi e fibre vegetali. Inoltre, è naturalmente ricca di sali minerali e soprattutto di potassio. Per 100 grammi di ortaggio cotto, la pastinaca apporta circa 375 mg di potassio. La radice è anche fonte di vitamina B, mentre la grande quantità di vitamina C si perde completamente durante la cottura. La maggior parte delle proprietà nutritive benefiche si trovano vicine alla buccia, quindi – prima di cuocerle – andrebbero sbucciate in maniera molto sottile.