Ricette con Paprika forte
Piccante al punto giusto e presente nei piatti a base di verdure e di carne: la paprika forte è un ingrediente da scoprire e da iniziare a usare.
Paprika forte, caratteristiche principali
La paprika forte è una spezia che deriva dalla macinazione del peperoncino essiccato e privato della parte interna. La parola è tradotta dall’ungherese e significa proprio peperone. La sua intensità dipende dal tipo di ortaggio utilizzato, mentre il sapore finale è influenzato da come viene macinata la polpa, se con o senza i semi interni. Questa è la parte a più elevata concentrazione di capsaicina, il principio attivo responsabile della sua piccantezza. Il suo colore dipende invece dai pigmenti presenti nell’ortaggio, i carotenoidi, nei quali spicca il licopene (come nei pomodori). Il suo uso in cucina è molto diffuso e spazia dai piatti vegani – come le polpette vegetariane di zucchine e carote – alle pietanze di carne, come nel caso del Gulash Triestino.
Paprika forte, valori nutrizionali
Per le quantità che si utilizzano nei piatti, la paprika forte potrebbe essere ragionevolmente considerata come un alimento dietetico. Per 100 grammi di prodotto, si contano circa 289 kcal. È comunque difficile che si consumi questa dose, che contiene una grande quantità di zuccheri ma anche di proteine e di fibre. Non è assente il sodio, che si stabilisce su 34 mg per un etto di prodotto.
Paprika forte, benefici e controindicazioni
I vantaggi legati al consumo di paprika sono molteplici. È infatti apprezzata per le sue qualità toniche, in grado di stimolare l’apparato digerente e proteggere quello cardiocircolatorio. Sono presenti anche le vitamine principali, come quelle del gruppo B, la vitamina E, C, K e il betacarotene. Nella paprika forte è anche notevole la presenza di sali minerali quali il calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, selenio, sodio. magnesio, fosforo. Il suo consumo non è indicato nei soggetti sensibili ai principi attivi ma in generale è ben tollerato da tutti. La sua assunzione non è infatti controindicata in nessun regime alimentare, nemmeno in quelli strutturati per il controllo di determinate patologie.