Ricette con Lingua di vitello
È tra le frattaglie con il minor tenore di colesterolo e ricca di sali minerali, ha un sapore delicato. Ecco perché e come utilizzare la lingua di vitello.
La lingua di vitello fa parte dei taglio del quinto quarto del bovino, come la trippa, il fegato o il cuore e viene perciò classificata tra le frattaglie. È usata in particolare nella cucina peruviana, messicana e dell’America latina in generale.
Lingua di vitello, proprietà principali
La lingua di vitello ha un sapore delicato e si presta alla realizzazione di numerose ricette. Può essere lessata, affumicata, salmistrata o cotta in umido ed è buona per preparare bolliti e spezzatini. Per essere consumata, la lingua di vitello viene sottoposta a un periodo di frollatura, ossia un processo attraverso il quale le carni diventano adatte al consumo, acquisiscono morbidezza, e sviluppano sapori e profumi. Spesso si mangia accompagnata da salse anche piccanti.
Lingua di vitello, valori nutrizionali
La lingua di bovino è tra le frattaglie con il minor tenore in colesterolo. Cento grammi di questo alimento apportano circa 230 calorie, in gran parte grassi e proteine e una piccolissima dose di carboidrati. Contiene circa 64 grami di acqua e 119 mg di colesterolo. Ha anche una certa quantità di sodio, potassio, ferro, calcio e fosforo.
Lingua di vitello, benefici e controindicazioni
La lingua di vitello, con il suo elevato contenuto di zinco, protegge la pelle dagli effetti nocivi dell’ambiente, rafforza il sistema immunitario e aiuta il corpo a sintetizzare le proteine. È considerata indicata anche per le persone che soffrono di diabete o di anemia. Può essere benefica anche per i bambini e le donne in gravidanza. A eccezione di intolleranze o allergie all’alimento, la lingua di manzo non presenta particolari controindicazioni, anche se un consumo eccessivo può portare problemi al fegato e ai reni.