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Ricette con Gombo

Conosciuto come okra o gombo, questa pianta è un ingrediente base di una quantità di ricette della tradizione africana: scopriamone proprietà e valori nutrizionali Il gombo è un ingrediente versatile da provare in cucina: scoprine valori nutrizionali e utilizzi

Il gombo, anche conosciuto come okra, è un alimento molto popolare nella cucina dell’Africa. Si tratta del frutto di una pianta coltivata che appartiene alla stessa famiglia dell’ibisco, della malva e del cotone. In cucina viene adoperato soprattutto per preparazioni lunghe, come stufati e zuppe. Reperibile nei supermercati specializzati, anche in polvere, è un ottimo ingrediente per preparare lo stufato di montone con polenta di miglio e altre ricette come questa che, nello specifico, proviene dal Senegal.

Gombo, caratteristiche principali

Il gombo è di colore verde, forma allungata e affusolata, con una buccia sottile e liscia dalle caratteristiche lanuginose. Contiene al suo interno una quantità di semini bianchi. Tutto il gombo, contrariamente a quanto magari si possa pensare non avendolo mai visto, è commestibile. All’interno di questo frutto vi è anche una particolare sostanza gelatinosa che viene fuori quando lo si taglia a rondelle o a spicchi. Essa funge da addensante, e viene quindi adoperata per dare sostanza e corpo a zuppe e stufati. Il sapore del gombo è delicato e poco distinguibile, un po’ come la polpa della melanzana. Se lo si coglie dalla pianta, non bisogna aspettare che sia troppo maturo e dunque appiccicoso.

Gombo, valori nutrizionali

Il gombo è un concentrato di elementi nutritivi che lo rendono un alimento molto apprezzato in tutte le diete. Ricco di vitamine del gruppo A, B e C, il gombo è un noto antiossidante che aiuta a regolare la quantità di zuccheri e colesterolo nel sangue. Fonte naturale di fibre vegetali solubili, aiuta l’intestino a regolarizzarsi. Contiene inoltre sali minerali come calcio e magnesio.

Gombo, usi in cucina

Puoi usare il gombo in cucina come ingrediente per zuppe e stufati. Se la sua superficie presenta lanugine, strofinalo con energia sotto l’acqua. Basta rimuovere le estremità per poterlo cuocere (lessato, al vapore, in padella o fritto) in tutta libertà. Si mangia con o senza semi, sminuzzato o tagliato a rondelle. I semi possono inoltre essere tostati e consumati così, oppure usati per decorare altri piatti. Il gombo può anche essere consumato crudo, in insalata, condito con vinaigrette.

  1. Stufato di montone con polenta di miglio

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