Ricette con Formaggio Valtellina Casera DOP
Il formaggio Valtellina Casera DOP è prodotto nella provincia di Sondrio ed è un formaggio con una pasta molto caratteristica, semicotta e semidura
Il Valtellina Casera è un formaggio italiano a Denominazione di Origine Protetta (la cosiddetta DOP). Si tratta di un formaggio considerato semigrasso. La sua pasta è sia semicotta che semidura. È realizzato con il latte vaccino che proviene esclusivamente dagli allevamenti della provincia di Sondrio.
Formaggio Valtellina Casera DOP, caratteristiche principali
Per realizzare il formaggio Valtellina Casera DOP, il latte viene parzialmente scremato e poi lavorato nei caseifici del territorio. Viene consumato in diversi piatti della cucina tradizionale valtellinese, come i pizzoccheri e gli sciatt. Man mano che aumenta la stagionatura aumenta anche il sapore, che diventa più ricco. Le sue origini sono molto antiche: si è diffuso nelle latterie della provincia di Sondrio intorno al 1500. Inizialmente era prodotto solo d’inverno, oggi invece è disponibile tutto l’anno. Il formaggio Valtellina Casera DOP è anche caratterizzato dalla tipica forma cilindrica con facce piane, che hanno un diametro che oscilla tra 30 e 45 centimetri. Ogni forma pesa dai 7 ai 12 chili, il colore è variabile e va dal bianco fino al giallo paglierino (dipende dalla stagionatura). La crosta è sottile, il sapore è dolce con note di frutta secca. Le forme di formaggio Valtellina Casera DOP sono marchiate a fuoco dal Consorzio di Tutela.
Formaggio Valtellina Casera DOP, valori nutrizionali
100 g di formaggio Valtellina Casera DOP apportano circa 373 calorie e sono composti per il 28,5% da proteine, 0,9% di carboidrati e 28,3% g di grassi. Contengono inoltre vitamina A e 924 mg di calcio.
Formaggio Valtellina Casera DOP, benefici e controindicazioni
Il formaggio Valtellina Casera DOP è molto calorico e contiene tracce di lattosio e colesterolo, è invece privo di fibra e glutine. Non è indicata nei regimi alimentari ipocalorici. Grazie al calcio, è ideale per supportare il buono stato delle ossa e per combattere l’osteoporosi, soprattutto nelle donne. Realizzato con l’impiego del latte, contiene tracce anche di caglio, caratteristiche che non lo rendono adatto all’alimentazione vegana o vegetariana. Gli specialisti consigliano di non superare la dose di 80 g per porzione e non più di due volte a settimana.