Ricette con Fiore di crisantemo
Il fiore di crisantemo, nella nostra cultura legato alla tradizione funeraria, può persino entrare in cucina: ecco come usarlo e quali sono i suoi benefici.
Fiore di crisantemo, proprietà principali
Il crisantemo è un fiore noto fin dall’antichità e presente in molte zone del mondo: sembrerebbe originario della Cina, da dove, nel corso del ‘700, è arrivato in Europa. È un fiore facilmente coltivabile, sia in vaso che in giardino. Noto principalmente come pianta ornamentale (nella cultura italiana legato alla tradizione funeraria), non tutti sanno che può essere utilizzato anche in cucina, con diverse modalità. I petali del fiore di crisantemo possono infatti essere impiegati direttamente in molti piatti, come minestre o insalate, soprattutto con scopo decorativo, oppure possono essere usati essiccati in infusione per la preparazione di tè o tisane.
Fiore di crisantemo, valori nutrizionali
Il fiore di crisantemo ha un contenuto calorico che si aggira intorno alle 24 kcal per 100 grammi di prodotto. L’apporto energetico deriva in primo luogo da proteine: i carboidrati sono poco presenti e i grassi sostanzialmente trascurabili. Le quantità realmente consumabili di questo prodotto sono tuttavia minime, specie nel caso di utilizzo dei fiori essiccati in infusione. Tra le vitamine troviamo soprattutto vitamina A, mentre tra i minerali si riscontrano tracce di fosforo, calcio e potassio. Del tutto assente il colesterolo, mentre sono presenti in quantità modeste le fibre.
Fiore di crisantemo, benefici e controindicazioni
Il fiore di crisantemo è una fonte inaspettata di benefici per l’organismo. Era infatti noto sin dall’antichità per le sue proprietà depurative e decongestionanti. Ha effetti positivi anche sugli stati febbrili ed è un buon antidolorifico. Ha inoltre proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti. Queste ultime sono garantite dalla presenza di flavonoidi, ovvero polifenoli in grado di contrastare i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare. Il consumo di questo fiore è sconsigliato in caso di gravidanza o allattamento. Occorre poi fare attenzione a non entrare in contatto con la linfa della pianta, che può causare eritemi, dermatiti e orticaria.