Ricette con Fichi d'India
I fichi d'India sono frutti dolcissimi dalle numerose proprietà benefiche che crescono nel Sud Italia negli ultimi mesi dell'estate e i primi dell'autunno. Conosciamo meglio le loro caratteristiche.
Fichi d’India, proprietà principali
Originario del Messico e naturalizzato in Italia soprattutto in Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna, il fico d’India è un frutto dolcissimo ma spinoso dalla forma e dai colori inconfondibili, che cresce sulle pale – anch’esse piene di aculei ed edibili se cucinate – di una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle cactacee. Può essere bianco, giallo-arancione e rosso e per mangiarlo conviene prenderlo con una forchetta e praticare tre tagli col coltello: due alle estremità per eliminarle ed uno longitudinale da allargare per prelevare il frutto. Una volta pulito si conserva in frigorifero per 3-4 giorni, in un contenitore di plastica o acciaio coperto con un panno umido. Sono reperibili sul mercato da fine luglio a inizio novembre.
Fichi d’India, valori nutrizionali
I fichi d’India forniscono 53 calorie ogni 100 g. Contengono perlopiù acqua e zuccheri, oltre a fibra e una minima parte di proteine. Tra le vitamine la C è la meglio rappresentata, seguita da quelle del gruppo B e dalla A, mentre tra i sali minerali ricordiamo buone quantità di potassio, calcio e fosforo, oltre a sodio e ferro.
Fichi d’India, benefici e controindicazioni
I fichi d’India sono noti per il potere astringente contro la diarrea, motivo per cui è bene non consumarne troppi per evitare spiacevoli blocchi intestinali. Da evitare anche in caso di diverticolosi e allergia. Inoltre favoriscono il senso di sazietà, proteggono lo stomaco e contrastano i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare, l’iperglicemia, l’obesità e il colesterolo cattivo a beneficio dell’intero apparato cardiocircolatorio. Stimolando la diuresi purificano i reni.
Domande frequenti
Il fico va infilzato con una forchetta, quindi con un coltello va praticata un'incisione sul lato lungo. Successivamente va separata la buccia esterna, quindi ricavata la polpa.