Ricette con Erba cipollina
L'erba cipollina è una pianta aromatica raccolta in primavera ed estate, ma disponibile tutto l'anno, spesso utilizzata in cucina per sostituire la cipolla. Conosciamo meglio le sue caratteristiche.
Erba cipollina, proprietà principali
L’erba cipollina è una pianta aromatica spontanea appartenente alla famiglia delle Liliaceae. Originaria delle regioni fredde e temperato-fredde dell’Europa, dell’Asia e del Nordamerica, cresce nei prati umidi fino a 2500 m ed è molto diffusa negli orti domestici. Ha foglie tubolari di colore verde brillante, carnose e diritte, cave internamente e avvolte alla base da guaine biancastre; in primavera produce fiorellini globosi di colore rosa-lilla. L’aroma ricorda quello della cipolla. Si raccoglie tra la primavera e l’estate, ma è reperibile tutto l’anno. Ben chiusa in un contenitore, si mantiene in frigorifero nello scomparto di frutta e verdura per 2-3 giorni. Deve essere tagliata con le forbici ed aggiunta all’ultimo momento per non perdere l’aroma. Ideale per insaporire insalate, minestre, piatti di carne e di pesce, è ottima anche per aromatizzare il burro e le salse, soprattutto quelle a base di yogurt.
Erba cipollina, valori nutrizionali
L’erba cipollina fornisce 50 calorie ogni 100 g. È formata perlopiù glucidi, proteine e fibra. Tra le vitamine è ben rappresentata la vitamina C, ma contiene anche tracce di vitamina A, mentre tra i sali minerali ricordiamo buone quantità di potassio, fosforo, calcio e magnesio, oltre a percentuali ridotte di ferro.
Erba cipollina, benefici e controindicazioni
L’erba cipollina ha spiccate proprietà digestive, depurative, lassative e diuretiche. È usata in erboristeria soprattutto come antiscorbutico e cicatrizzante, è un buon antisettico, ipoglicemizzante, callifugo, cardiotonico e vermifugo. Infine funziona da espettorante. Se consumata con moderazione non ha controindicazioni.
Domande frequenti
Il nome scientifico dell'erba cipollina, "Allium schoenoprasum", nasce dall'unione dei termini "allium" ("aspro, bruciante e pungente"), "schoenus" ("giunco") e "prasos" ("porro"). Tale terminologia fa riferimento al fatto che le sue foglie hanno un sapore che ricorda quello del porro.