Ricette con Cervella di vitello
Le cervella di vitello sono ricche di proprietà: scopriamo come usarle al meglio in cucina e quali sono le loro caratteristiche.
Cervella di vitello, caratteristiche principali
Le cervella di vitello derivano dagli scarti di macellazione e rappresentano un alimento quasi dimenticato dalla nostra cucina. Per il loro sapore delicato e per le loro caratteristiche, invece, dovrebbero essere riscoperte e ampiamente impiegate per la realizzazione delle ricette più particolari e che richiedano ingredienti speciali come questo. Fanno inoltre parte della tradizione di molte regioni d’Italia, che ancora le usano per arricchire pietanze o per realizzarne di più veloci. Un tempo, si usavano anche per legare gli alimenti, grazie alla loro consistenza filante.
Le cervella di vitello sono sono morbide e di colore chiaro. Per la loro preparazione, è necessario procedere seguendo degli step molto precisi e che richiedono una certa attenzione. Prima di cuocerle, infatti, occorre lavarle sotto l’acqua corrente, per poi sbollentarle per qualche minuto in acqua non salata e con un cucchiaio d’aceto o di succo di limone. Una volta cotte, vanno liberate dalla sottile membrana che le avvolge attraverso la punta di un coltello appuntita. Si consumano prevalentemente fritte in pastella, quindi con una ricetta rapida e alla portata di tutti. Si aggiungono, inoltre, ad altri piatti come – ad esempio – nel caso del fritto misto. Sono spesso cucinate anche al forno con una leggera panatura.
Cervella di vitello, valori nutrizionali
L’apporto energetico delle cervella di vitello è molto limitato, ma la quantità di kcal dipende molto dalla ricetta utilizzata per realizzarle. Per l’alimento in purezza, le kcal sono circa 136.
Cervella di vitello, benefici e controindicazioni
Le proprietà nutritive che le cervella di vitello raccolgono al loro interno, compresa l’elevata quantità di fosforo che contengono, sono molteplici. Sono prive di carboidrati ma vanno consumate con una certa attenzione, soprattutto per la dose di colesterolo che potrebbe rappresentare un problema per le persone che soffrono di ipercolesterolemia. Il loro consumo dev’essere quindi limitato ma non è controindicato, se non in caso di dieta vegana.