Ricette con Cavolo nero
Il cavolo nero è una verdura crucifera ricca di interessanti proprietà nutrizionali: scopriamo insieme i suoi benefici e le controindicazioni.
Cavolo nero, proprietà principali
Il cavolo nero è una verdura crucifera, tipica della tradizione gastronomica toscana ma diffusa anche in Campania e nel Lazio. Contrariamente al broccolo romano e al cavolfiore non produce un fiore centrale, ma la sua parte edibile coincide con le proprie foglie. Queste ultime hanno un colore non proprio nero ma comunque di un verde molto scuro. Il suo utilizzo principale è all’interno di zuppe e minestroni. Piatto tipico in questo senso è la famosa ribollita toscana, di cui il cavolo nero, insieme alla verza, è ingrediente principale.
Cavolo nero, valori nutrizionali
Trattandosi di un ortaggio, il contenuto calorico del cavolo nero è abbastanza basso, pari a circa 32 kcal per 100 grammi di alimento. Si tratta di energia fornita soprattutto da carboidrati, mentre le proteine sono molto scarse ed i grassi sostanzialmente trascurabili. Caratteristica importante del cavolo nero, come delle altre verdure crucifere, è l’alta concentrazione di fibre. L’elevata quantità di acqua (pari a più del 90 percento del peso) e di un minerale come il potassio rende il cavolo nero perfetto nella dieta degli sportivi e di chi soffre di problemi legati all’ipertensione. Tra le vitamine troviamo soprattutto vitamina A e vitamina C: ma attenzione, quest’ultima è termolabile e tende a svanire nel caso in cui il cavolo nero venga cotto.
Cavolo nero, benefici e controindicazioni
L’elevata quantità di fibre fa del cavolo nero un prezioso alleato contro la stipsi, oltre a contribuire al generale benessere dell’apparato digerente. Questa verdura non presenta particolari controindicazioni: ben si adatta a tutti i regimi alimentari, lo scarso apporto calorico la rende perfetta per chi ha problemi di sovrappeso e non crea problemi a celiaci o agli intolleranti al lattosio. La consistente presenza di flavonoidi, inoltre, conferisce al cavolo nero spiccate doti antiossidanti. Tuttavia il consumo eccessivo di questo ortaggio può causare problemi a chi soffre di gotta o iperuricemia. Un uso moderato è inoltre consigliato a chi soffre di coliti e patologie del colon irritabile.