Ricette con Carrè di maiale
Il carrè di maiale è un taglio di carne perfetto per numerose preparazioni: per via dei suoi valori nutrizionali, tuttavia, è da consumare con moderazione.
Carrè di maiale, proprietà principali
Con il termine carrè si intende un insieme di costole, con la relativa carne, di animali quali suini, bovini o altri animali da macello. Nel suino, il carrè è il taglio che parte dalla quarta costola dell’animale e arriva alla coda. È un taglio molto saporito, con un buon contenuto di grasso, molto adatto a cottura sulla griglia o al forno. Per poterne assaporare al meglio il gusto, di solito viene cucinato in pezzi abbastanza grandi, soprattutto arrosto, accompagnato con contorni di verdure o patate arrosto. Il carrè di maiale può essere utilizzato come secondo piatto nel classico pranzo della domenica o in occasioni particolari
Carrè di maiale, valori nutrizionali
Il profilo nutrizionale del carrè ricalca sostanzialmente quello delle carni di maiale in genere. Ovviamente vi possono essere delle variazioni dovute al livello di grasso presente nell’animale. Nel carrè di maiale troviamo circa 150 kcal per 100 grammi di alimento. L’apporto energetico è fornito prevalentemente da proteine e grassi: questi ultimi si dividono in maniera più o meno equivalente tra saturi e insaturi. Da segnalare anche una rilevante quantità di colesterolo. Tra i sali minerali spicca la presenza di fosforo, ferro e sodio. Il contenuto vitaminico non è molto importante: tuttavia si possono trovare tracce di vitamine del gruppo B (specie B6 e B12).
Carrè di maiale, benefici e controindicazioni
Un consumo moderato di carne di maiale può apportare benefici per l’organismo. In questo tipo di carne sono infatti presenti proteine dall’alto valore biologico, in grado di fornire il giusto nutrimento ai muscoli. Si possono inoltre rintracciare molecole dalle proprietà antiossidanti. Tra le controindicazioni dobbiamo rilevare come la presenza di acidi grassi saturi e di colesterolo rappresentino elementi negativi per la salute. Ciò in quanto tendono a favorire la circolazione nel sangue del colesterolo “cattivo” (LDL). Pertanto è un tipo di carne da evitare, o da limitare fortemente, in caso di ipercolesterolemia.