Ricette con Canguro
Priva di grasso, tenera e gustosa, la carne di canguro è un ingrediente alla base della cucina australiana. Si tratta di un alimento sano e molto saporito
La carne di canguro in Italia è ancora poco conosciuta, si tratta infatti di un ingrediente alla base della cucina australiana. La carne di questo animale è priva di grassi e ricca di proteine, con un gusto deciso e molto particolare.
Canguro, proprietà principali
La carne di canguro è un cibo tipico australiano. Arriva dalle praterie del Queensland e del Northern Territory, aree poco inquinate dove crescono i canguri. In queste zone gli animali vivono liberi ed è vietato l’allevamento. Ciò significa che la carne è particolarmente sana, senza antibiotici oppure ormoni. Si tratta di un alimento tenero, gustoso e semplice da cucinare per preparare sia secondi piatti con verdure che primi.
Canguro, valori nutrizionali
In cento grammi di carne di canguro troviamo 128 calorie, pari a 1 grammi di carboidrati, 5 grammi di grassi e 21 grammi di proteine.
Canguro, benefici e controindicazioni
La carne di canguro contiene una percentuale molto bassa di grassi, per questo è l’ideale per tenere sotto controllo il colesterolo. Viene preferita ad altre carni magre, per via dell’assenza di adipe e dell’alto valore energetico. Ricco di minerali e proteine, il canguro favorisce il benessere dell’organismo, migliorano la circolazione del sangue, riducendo la tendenza alla coagulazione e aiutando a prevenire il rischio di infarto. Nonostante si una tipologia di carne cucinata soprattutto in Australia, negli ultimi anni si è diffusa anche in Italia. Fra i suoi pregi c’è la possibilità di cotture facili, seguendo ricette che si utilizzano di solito per il manzo. Se nel nostro Paese si consuma nelle griglierie di cucina internazionale, nei bistrot argentini e nei ristoranti di campagna in Francia viene accompagnata da deliziose salse. Come accade sempre per la carne rossa è importante non esagerare nel consumo per evitare l’insorgenza della gotta o problemi renali. Un abuso potrebbe provocare pure acidosi gastrica e duodenale, incrementando il rischio di gastriti, ulcere, reflusso e tumori.