Ricette con Calamari
I calamari sono squisiti molluschi da cucinare farciti o alla piastra, ma anche in sughi per condire pasta o riso. Scopriamo le loro caratteristiche, come acquistare i migliori e come conservarli.
Calamari, proprietà principali
Il calamaro è un mollusco molto comune sui fondali sabbiosi del Mar Mediterraneo e nell’oceano Atlantico orientale. Ha corpo fusiforme e allungato, ed è rivestito posteriormente da una conchiglia cornea. Perfettamente simmetrico, con due pinne e testa con braccia, possiede 10 tentacoli, di cui 2 più lunghi e ricoperti da ventose. Di colore rossiccio-rosato, con sfumature brune, ha dimensioni in genere comprese tra i 15 e i 30 cm. Come i totani e le seppie, se disturbato si nasconde dietro al caratteristico spruzzo di inchiostro nero.
Tendenzialmente la pesca dei calamari – a traino – avviene tra ottobre e marzo. All’atto dell’acquisto i molluschi devono avere un colore intenso e la parte bianca deve essere brillante, né opaca, né giallognola. Prima di utilizzarli bisogna eviscerati, separare la testa dal corpo e pulire l’interno della sacca e l’osso cartilagine, eliminare gli occhi e la bocca; quindi è possibile conservarli in frigorifero coperti da pellicola alimentare o chiusi in un sacchetto da freezer per 1 o 2 giorni al massimo; se sono molto freschi possono essere congelarli a -18°C, avendo l’accortezza di eliminare quanta più aria possibile dal sacchetto: in tal modo si mantengono per circa 3 mesi.
Calamari, valori nutrizionali
Dal punto di vista nutrizionale il calamaro è un mollusco magro con un discreto contenuto proteico. Inoltre è molto ricco di vitamine -A, B3 e C – e sali minerali, quali sodio, potassio, calcio, iodio, fosforo e magnesio. La parte edibile, che rappresenta circa il 65% del peso, fornisce 68 calorie per 100 g.
Calamari, benefici e controindicazioni
Il consumo di calamari aiuta il buon funzionamento del cuore, delle arterie, delle ossa, dei denti e del metabolismo. Inoltre favorisce le difese antiossidanti. Tuttavia contiene un alto contenuto di colesterolo, motivo per cui conviene moderarne l’assunzione.