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Singhiozzo: le cattive abitudini a tavola che lo causano e i rimedi utili

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Il singhiozzo può essere favorito da alcuni comportamenti alimentari scorretti e dall'assunzione di alcuni cibi: scopri come evitarlo e combatterlo.

Il singhiozzo è un disturbo molto comune sia tra gli adulti che tra i bambini, fastidioso ma nella maggior parte dei casi innocuo. Talvolta può nascondere problemi di salute, soprattutto quando è insistente o ricorrente, ma in genere compare in situazioni normalissime della vita quotidiana, tipicamente a tavola: può essere, infatti, la conseguenza di cattive abitudini alimentari che lo favoriscono. Scopri in che modo cosa, quanto e come mangi può scatenare il singhiozzo, quali sono gli errori e i cibi da evitare per ridurre il rischio di soffrirne e i rimedi più comuni per combatterlo.

Cos’è il singhiozzo

Cosa c’è dietro quel sussulto, accompagnato dal tipico suono "hic", che ci fa sobbalzare quando meno ce lo aspettiamo e che continua, ritmicamente, per un tempo che ci sembra sempre infinito? Si tratta di un fenomeno legato a contrazioni involontarie e ripetute del diaframma, il muscolo al centro del torace che gioca un ruolo chiave nella respirazione, perché si contrae quando inspiriamo e si distende quando espiriamo. Ogni spasmo provoca una rapida chiusura della glottide, la valvola che si trova all’imbocco delle vie aeree e che separa l’apparato respiratorio da quello digerente, scatenando il singhiozzo e le sue manifestazioni classiche, cioè i movimenti sussultori dell’addome e il sottofondo sonoro che li accompagna.

Perché viene il singhiozzo

Ma perché viene il singhiozzo? La causa di questo riflesso involontario è un’irritazione del nervo frenico, che dal collo scende fino al diaframma e ne controlla le contrazioni. Non sono note le ragioni esatte alla base di questo processo, ma alcuni fattori, sia oggettivi, cioè esterni, che soggettivi, possono favorirlo.

Il nervo frenico, per esempio, può infiammarsi per effetto di un repentino sbalzo di temperatura, come quello che avviene quando si passa da un ambiente caldo a uno più freddo, o per circostanze che portano a ingoiare più aria del normale, per esempio un episodio che scatena una reazione emotiva o un forte stress oppure, nei neonati, il pianto.

Le cattive abitudini a tavola che possono scatenare il singhiozzo

Come detto, anche alcune abitudini sbagliate legate all’assunzione di cibo e bevande possono scatenare questo inconveniente. Approfondiamo le principali.

  • Mangiare o bere in quantità eccessive o troppo velocemente: questo comportamento, oltre a ostacolare la digestione e a causare senso di pesantezza e pancia gonfia, provoca anche la rapida dilatazione dello stomaco e può far venire il singhiozzo, sia mentre si mangia che dopo mangiato.
  • Bere acqua, o una qualsiasi bevanda, ghiacciata o bollente: come gli sbalzi di temperatura dovuti a fattori ambientali, anche quelli che si verificano nello stomaco quando beviamo acqua troppo fredda o troppo calda creano le condizioni per cui può comparire il singhiozzo, oltre a rallentare i processi digestivi.
  • Esagerare con il consumo di alcolici, che possono danneggiare la mucosa gastrica, cioè il rivestimento più interno dello stomaco, e provocarne l’infiammazione, che a suo volta può irritare il diaframma e portare al singhiozzo.
  • Sdraiarsi subito dopo i pasti, perché la posizione distesa durante la digestione può causare la risalita degli acidi dello stomaco verso l’esofago e favorire la comparsa del singhiozzo, sia di giorno che di notte.

Come prevenire il singhiozzo: i cibi sì e i cibi no

Il singhiozzo è quasi sempre un fenomeno improvviso che coglie di sorpresa, ma esistono semplici accorgimenti che permettono di correggere le cattive abitudini alimentari che lo scatenano e aiutano a tenerlo lontano. Ecco qualche consiglio:

  • mangia e bevi lentamente, a piccoli sorsi ed evitando bocconi troppo grossi;
  • fai attenzione a masticare bene il cibo prima di deglutirlo;
  • evita i pasti e le porzioni troppo abbondanti;
  • non eccedere con gli alcolici;
  • evita o limita il più possibile i cibi e le bevande troppo caldi o troppo freddi e gli alimenti piccanti, che possono risultare irritanti per l’esofago, stimolare il nervo frenico e indurre le contrazioni del diaframma;
  • durante i pasti, accompagna con acqua i cibi secchi, come il pane, che possono solleticare o irritare la parte posteriore della gola e scatenare il singhiozzo più di quelli morbidi o liquidi;
  • aspetta almeno un’ora prima di coricarti dopo aver mangiato, almeno tre se soffri di malattie di natura gastrica, come il reflusso gastroesofageo, per non ostacolare la digestione.

I rimedi contro il singhiozzo

Il singhiozzo, normalmente, dura poco e scompare da solo, ma che fare quando questo non succede? Non ci sono terapie scientificamente validate per combatterlo, ma esistono moltissimi metodi comunemente adottati per farlo passare. Così come l’alimentazione può essere una delle cause scatenanti, anche molti rimedi casalinghi si basano sull’assunzione di cibi e bevande per rilassare la muscolatura del diaframma e spezzare il ciclo del singhiozzo attraverso la deglutizione e includono:

  • bere acqua a piccoli sorsi;
  • mangiare un cucchiaino di zucchero;
  • bere un cucchiaino di aceto o di limone;
  • bere tisane a base di erbe ad azione calmante, come la valeriana, la lavanda, la passiflora e la menta.

Accanto alle soluzioni di natura alimentare, tra gli altri sistemi più diffusi per far passare il singhiozzo ci sono:

  • inspirare profondamente e trattenere il fiato per 15-20 secondi, come suggeriva già Ippocrate, per far rilassare il diaframma e fermare le contrazioni;
  • respirare dentro un sacchetto di carta, perché l’aumento della concentrazione di anidride carbonica aiuterebbe a interrompere il singhiozzo;
  • dare una pacca sulla spalla alla persona che ne soffre, provocarle uno spavento o farla starnutire stimolandole le narici.

A volte questi rimedi naturali funzionano, a volte no, ma quando si è in preda a un attacco di singhiozzo tentare non nuoce!

Singhiozzo: quando rivolgersi al medico

Ricorda che sia le tecniche per prevenire il singhiozzo che le strategie per liberarsene possono essere efficaci, ma solo se questo disturbo non è il sintomo di un problema di salute. Se il singhiozzo è ricorrente e non passa dopo alcuni minuti, ma tende a persistere per ore o, addirittura, giorni, potrebbe essere la spia di patologie come la pericardite, un’infiammazione della membrana che avvolge il cuore, il reflusso gastroesofageo, la gastrite o le malattie metaboliche. Si tratta di un’eventualità poco comune, ma se ti capita di avere a che fare con un singhiozzo particolarmente insistente o di soffrirne spesso, anche più volte al giorno, meglio chiedere un parere al medico, che valuterà se è il caso di eseguire degli esami di controllo per comprenderne le cause e intervenire nel modo più opportuno: potrà suggerire, per esempio, una terapia a base di medicinali anti-spasmo per rilassare il diaframma o farmaci specifici per trattare la patologia che ha scatenato il singhiozzo.

Fonti:

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